Nola, la crisi “frena” il progetto del centro commerciale naturale
Nola – La crisi ferma il Centro commerciale naturale. Il progetto è fermo ai box. Tutto questo nonostante l’ammissione al finanziamento di 400.000 euro. A mancare è l’investimento iniziale. La linea di finanziamento, infatti, prevede il ristoro della metà delle spese effettuate.
Il progetto prevede un incremento dei parcheggi a costo agevolato, la presenza di navette che colleghino i vari punti della città, in particolar modo le aree da sosta con il centro.
Ed ancora punti informativi e tutta una serie di servizi offerti in sinergia con l’amministrazione comunale, per coniugare shopping e cultura, qualità e convenienza, il tutto nello scenario dell’accogliente centro storico, ricco di arte e tradizione.
“Purtroppo gli effetti devastanti della crisi – afferma il presidente dell’Ascom, Andrea Ruggiero – hanno rallentato il progetto. Abbiamo adempiuti a tutti gli oneri previsti e con il consorzio Infiniti abbiamo anche completato tutti gli obblighi di legge, come l’approvazione del bilancio. Noi ci crediamo ancora, ma certamente non possiamo non confrontarci anche con le eccezionali difficoltà con le quali tutti gli operatori commerciali si stanno misurando. Quello del centro commerciale – continua Ruggiero – è in questa fase un progetto che deve essere solo declinato nel concreto. Ma per iniziare a fare degli investimenti che a loro volta sbloccheranno il finanziamento è necessario ancora attendere, visto i tempi difficili che stiamo vivendo”.
Dunque, nonostante le difficoltà contigenti l’obiettivo di realizzare il centro commerciale naturale resta tutto. Questo perché lo stesso rappresenta la vera svolta per rilanciare il cuore antico della città. “Ormai siamo giunti – aggiunge Ruggiero – alla conclusione che sono inutili le soluzioni palliative. Non servono a tanto gli eventi estemporanei: per rilanciare il centro storico sotto il profilo commerciale è necessaria una cura strutturale”.
Ma a tendere una mano al rilancio del centro storico è l’università Parthenope che, nei giorni scorsi, dopo diversi anni di assenza dopo il trasferimento di tutte le attività a Napoli, ha riattivato alcuni corsi post .-diploma e post- laurea.
“Non possiamo che salutare questo ritorno come un fatto positivo – afferma il presidente dell’Ascom, Andrea Ruggiero – la maggior presenza dei giovani, rappresenta un flusso che sicuramente farà bene anche alla nostra economia. Un beneficio da considerare non solo nel breve periodo – continua Ruggiero – misurandolo semplicemente in termini di incremento delle entrate, ma anche nello stimolo a mutare l’offerta commerciale della città, in particolare del centro storico. Una mutazione che punti su locali di qualità, soprattutto per quanto concerne la ristorazione e l’abbigliamento legata a marchi di prestigio.”.
Adeguarsi ai tempi. Potrebbe essere questa la parola d’ordine per sopravvivere. E non è un caso che il centro storico si appresta a “cambiare pelle”. Sembra, infatti, tramontare la recente stagione dei negozi di abbigliamento di “basso target” che hanno attecchito poco ed alla fine sono stati costretti a chiudere.
“L’utente” che giunge a corso Tommaso Vitale cerca, infatti, la griffe e la qualità. Accanto a tutto ciò va registrata la nuova tendenza rappresentata dall’apertura di locali, come pub, vinerie, e ristoranti proprio in pieno centro storico. Un modo per ravvivare il cuore antico della città bruniana anche nelle ore serali. Chissà che non sarà proprio questa la nuova frontiera per evitarne la desertificazione.