Nola, incendio cereria Nappi: l’Arpac dice che non c’è pericolo
Nola – Secondo l’Arpac non c’è nessun pericolo derivante dall’incendio della cereria Nappi, ma le associazioni ambientaliste restano poco convinte e chiedono ulteriori indagini. L’annunciato sit- in si è svolto presso l’ingresso del sito del Villaggio del bronzo in località Croce del Papa. Le varie sigle ambientaliste hanno dato lettura dei risultati delle indagini svolte dall’ente regionale.
Dalla relazione si evince, infatti, unicamente la presenza di stagno e berillio in quantità maggiori rispetto ai parametri normali. Una circostanza questa che però non è assolutamente riconducibile all’incendio della cereria di qualche settimana fa. E’ verosimile, piuttosto, che la presenza di questi elementi possa essere direttamente connessa alla morfologia del territorio che è per buona parte di natura vulcanica.
L’indagine dell’Arpac si basa su un esame top soil su campioni prelevati in loco, in particolare sei a Nola e quattro a Saviano, svoltosi il 19 ed il 20 agosto scorso. Secondo gli ambientalisti, siamo di fronte ad un’ analisi incompleta. “L’Arpac ci dice che non c’è alcun pericolo per la salute derivante dall’incendio – afferma Gianluca Napolitano di Città Viva – è piuttosto anomalo che dopo quello che è successo non siano stati ritrovati altri elementi”. “E’ necessario non fermarsi qui – rincara Gennaro Esposito del forum Assocampaniafelix – Occorre un ulteriore approfondimento per capire cosa è stato realmente bruciato nel corso di quel famigerato incendio. Certo è che anche la presenza in eccesso, ben oltre parametri, di stagno e berillio, rappresenta una circostanza molto preoccupante”.
Dunque, nelle prossime settimane le associazioni valuteranno come muoversi. Al vaglio anche una possibile denuncia che al momento non sembra bene a chi verrà indirizzata. Qualcuno ha dichiarato che la stessa andrebbe fatta contro ignoti, altri consigliano di indirizzarla a soggetti individuati per evitare che la stessa resti lettera morta. Una cosa è certa: è necessario non abbassare i riflettori sull’ennesima emergenza ambientale creatasi sul territorio.
Molte sono le persone che hanno lamentato disturbi, nausea, e problemi respiratori nei giorni successivi all’incendio. A tal proposito, il comitato sorto per seguire la vicenda, sta raccogliendo le testimonianze. A quanto pare, però, solo una è ricorsa alle cure dell’ospedale facendosi refertare.
Tra le priorità emerse nel corso del sit-in di ieri pomeriggio anche la necessità di ampliare il campo delle indagini, allargando il raggio d’azione anche a Scisciano e San Vitaliano. “Il giorno dell’incendio – prosegue Gianluca Napolitano – spirava un vento in direzione di quei comuni. Sarebbe cosa opportuna che l’Arpac procedesse a delle analisi anche in quei territori per verificare lo stato dell’arte”.
Per le prossime settimane si attendono dunque ulteriori novità. I comitati, infatti, non abbassano la guardia perché la salute è un bene primario da difendere contro i tristi fenomeni dei roghi e più di recente anche degli incendi che hanno coinvolto complessi produttivi che non fanno altre che appesantire una situazione ambientale già grave e compromessa da ogni forma di inquinamento perpetuato in maniera criminale negli anni scorsi.