Nola, il Riesame respinge la sospensione di Rino Barone dalla carica di Presidente del consiglio comunale
Nola – Rino Barone resta al suo posto: il presidente del consiglio comunale di Nola non dovrà abbandonare lo scranno più alto dell’assise della città dei Gigli. La dodicesima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli, presieduta da Elvira Renzulli, ha respinto la richiesta di sospensione dalla carica avanzata dalla Procura di Nola che lo accusa di essere responsabile di una tentata truffa, operata in concorso, in merito ad alcuni lavori svolti in una scuola cittadina durante la scorsa consiliatura quando sedeva in giunta come assessore alla Pubblica istruzione.
Secondo gli inquirenti, Barone nell’ambito di un intervento di sostituzione di una pompa idraulica con relativo serbatoio all’interno della scuola materna di via Seminario, siamo nell’ottobre 2012, avrebbe addirittura compilato egli stesso il computo metrico del lavoro da eseguire, sottoponendolo successivamente alla firma del geometra comunale. Un modus operandi certamente poco “ortodosso” e sospettoso, soprattutto se abbinato alla valutazione dell’intervento pari a 5930 euro: circa 500 volte rispetto al valore di mercato, secondo le valutazione degli inquirenti di palazzo Orsini. La fattura però all’indomani dell’apertura delle indagini da parte della magistratura non è mai stata pagata.
Questo l’impianto accusatorio della Procura che per questo episodio nei mesi scorsi ha richiesto la sospensione di Barone dalla carica di presidente del Consiglio comunale. La stessa è stata bocciata dal Gip Nola che ha ravvisato vizi procedurali.
Di qui l’appello da parte della Procura al competente tribunale del Riesame che ancora una volta ha opposto un “niet” riconoscendo la correttezza procedurale della richiesta ma evidenziando la carenza dei gravi indizi di colpevolezza.
Per Barone e per la sua difesa, patrocinata dagli avvocati Giancarlo Biancardi e Paola Guarino, si tratta di un nuovo punto a favore nei confronti della Procura, dopo che alcune settimane fa il Riesame ha respinto anche la richiesta di arresto sempre nei confronti del presidente del Consiglio comunale in relazione ad un altro filone di indagine dove era accusato di tentata concussione ai danni dell’ex dirigente dell’ente, Felice Maggio, allorché ricopriva, sempre nella scorsa consiliatura, l’incarico di assessore alla Pubblica istruzione. Anche in questo caso l’istanza della Procura è stata rigettata per carenza di gravi indizi di colpevolezza confermando di fatto la posizione del Gup che già si era espresso negativamente alla richiesta di misura cautelare.
“Ho sempre avuto grande rispetto del lavoro della Procura e della Magistratura – afferma Rino Barone – Sono sereno in relazione al mio operato di politico per entrambe le vicende che mi vedono coinvolto”.