Nola, il grido dei sindacati “Sanità locale in grave crisi”
Nola – “Si può parlare di un vero e proprio allarme per i servizi sanitari nel nolano”. A denunciarlo ancora una volta sono le forze sindacali, in particolare le sigle della Federazione Sindacati Indipendenti e della Uil.
L’ennesima emergenza è data dal recente trasferimento di tre tecnici di radiologia del Distretto sanitario di via Fontanarosa all’ospedale di Boscotrecase. Una decisione che di fatto ha sospeso il servizio in questione nella città bruniana. “Un atto grave che on tiene conto della peculiarità e dell’ampia utenza del territorio nolano”.Gridano gli stessi sindacati.
Del resto sono i numeri a parlare. Nell’ex Asl Napoli 4, infatti, si producevano fino allo scorso anno queste prestazioni radiologiche: a Pomigliano circa 3300, a Nola circa 5000, a Ottaviano circa 1400.
“La rimodulazione del personale da parte degli organi centrali – tuonano le sigle sindacali – non possono non tener conto di questi numeri. Farlo è contro ogni logica”.
E’ necessario, si legge in un documento sottoscritto da Luigi Esposito della Uil e da Raffaele Ambrosino della Fsi, verificare quelle che sono le reali esigenze dei territori per quanto concerne il fabbisogno del servizio di Radiologia, in particolare dell’area nolana che conta un’utenza complessiva di 600.000 persone.
Il trasferimento delle tre unità che di fatto ha azzerato il servizio pubblico, se non rivisto, finirà per spingere, gioco forza, i pazienti a rivolgersi al privato con ulteriore aggravio di costi a carico del cittadino.
L’attenzione sulla vicenda resta molto alta. Il capogruppo consiliare di Forza Italia, Franco Nappi, ha definito l’accaduto un vero e proprio “scippo” al territorio. Nei prossimi giorni la competente commissione consiliare, presieduta dal consigliere Giancarlo Moccia, si occuperà del caso.
La vicenda si inserisce in un quadro della sanità territoriale quanto mai fragile e indebolito negli ultimi tempi da decisioni assunte dagli organi centrali solo in un’ ottica di ridimensionamento dei costi senza verificare i reali problemi dell’ampia platea degli utenti.
E’ il caso del Pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria della Pietà dove all’ampliamento non è seguito un rafforzamento dell’organico lasciando insoluti tutti i problemi di efficacia negli interventi. Negli ultimi mesi sono state diverse le denunce di disservizi, dei tempi di attesa lunghissimi, e delle gravi difficoltà patite nell’espletare il proprio lavoro da parte del personale medico e paramedico.
Un altro esempio è costituito dalla la sospensione dell’attività del “Centro crisi” presso il presidio di Igiene Mentale di via Anfiteatro Laterizio , avvenuta nei mesi scorsi, che ha lasciato l’area nolana ancor più scoperta sul fronte dei servizi da erogare ai pazienti psichiatrici. Il servizio di h24 consentiva di poter intervenire nei casi più gravi offrendo un’assistenza anche alle famiglie dei pazienti e la possibilità di alcuni posti letto per brevi ricoveri. Nonostante gli appelli giunti da più parti l’attività di breve ricovero è stata soppressa, trasformando il presidio nolano unicamente in una sorta di ambulatorio. In questo modo, però, una vasta utenza è stata tagliata fuori da un importante servizio e le famiglie costrette, a questo punto, a rivolgersi a centri privati, con ulteriore aggravio delle già fragili casse domestiche.