Nola, “Il catenaccio l’ha preso Ottaviano”: storia di ordinari atti vandalici

Nola –“Il catenaccio l’ha preso Ottaviano Augusto”. Ieri mattina i titolari della nota edicola di piazza Duomo si sono ritrovati, increduli, il lucchetto e la catena che tiene chiuso il tendone del proprio esercizio commerciale, legati con del nastro adesivo alla statua del primo imperatore di Roma. Su un foglio di carta, appiccicato alla serranda del proprio chiosco, il beffardo messaggio. Per i due coniugi proprietari dell’edicola, la sorpresa così come l’amarezza è stata grande anche perché ad essere ritrovato è stato addirittura un secondo foglio con scritto “Attenti al tendone”. I titolari hanno segnalato l’accaduto al locale Comando di Polizia municipale e nelle prossime ore formalizzeranno regolare denuncia ai Carabinieri. Appare chiaro che l’episodio possa essere considerato come un vero e proprio atto vandalico: i proprietari dell’esercizio commerciale, infatti, non hanno mai ricevuto minacce né sono stati coinvolti in problematiche di alcun genere. Nonostante il serrato controllo delle Forze dell’ordine il centro storico, soprattutto nel fine settimana, è oggetto di un’intensa movida vista l’accresciuta presenza di locali serali legati alla ristorazione. Un importante flusso di persone affolla le antiche strade del cuore della città e non mancano quanti esagerano con l’alcool, abbandonandosi ad atti vandalici molto spesso solo per rompere la noia della routine quotidiana. Solo alcune settimane fa, ad esempio, sono stati divelti in via Santa Chiara, i paletti che delimitano il passaggio pedonale. Gli stessi sono stati prontamente riposizionati dall’amministrazione comunale ma la circostanza evidenzia la necessità di mantenere sempre alta la guardia in relazione al controllo del territorio. Nel frattempo, il lucchetto e la catena restano ancora legati alla statua di Ottaviano. I titolati dell’edicola affermano che acquisteranno un nuovo catenaccio fiduciosi che quello subito possa essere solo un episodio isolato. “Una cosa di questo tipo è la prima volta che ci capita”. Ci dicono. La vicenda ricorda molto da vicino un caso di qualche anno fa che riguardò invece la statua di Giordano Bruno presente nell’omonima piazza. Quella volta, qualche buontempone pensò di mettere sotto al braccio del filosofo degli “Eroici Furori” un “Supersantos”. L’illustre concittadino, arso vivo a Campo dei Fiori, rimase in quella posa per diversi giorni strappando a tutti un amaro sorriso. Le frustrazioni di taluni, accresciute anche da qualche bicchiere di troppo, non lasciano tranquille nemmeno le statue dei grandi uomini del passato.

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