Nola, gli addetti alle pulizie pronti a proclamare lo sciopero. “Vogliono dimezzarci l’orario”. Lavorerebbero solo due ore al giorno

Nola – Gli addetti alle pulizie del Comune di Nola potrebbero, nei prossimi giorni, proclamare uno sciopero. La vertenza che li riguarda ha già portato allo stato di agitazione, ma i margini per la mediazione sembrano ridotti ai minimi termini.

Ormai, sembra quasi una certezza la riduzione dell’orario di lavoro del 50 per cento. Uno scenario che rende il futuro degli operatori ancora più incerto e precario di quanto non lo sia già. Gli stessi, infatti, già sono inquadrati a quattro ore: un’ ulteriore riduzione li porterebbe addirittura a due ore al giorno con buste paghe da fame.

Al momento non hanno percepito nemmeno l’ultima mensilità: dopo sei mesi dall’inizio del nuovo appalto, la ditta aggiudicataria non ha visto ancora un centesimo da parte del Comune. Anzi va anche precisato che lo stesso contratto non è stato firmato, nonostante numerosi solleciti in tal senso da parte della società. Nel frattempo, proprio la committenza, a seguito dello stato di pre – dissesto, ne ha chiesto una rimodulazione dei termini.

I lavoratori non ci stanno a vedersi ridotto, in maniera quasi mortificante, il proprio orario e minacciano forme di protesta più stringenti. Nei prossimi giorni, la ditta che vanta anche un credito di oltre 400 mila euro, sempre nei confronti del Comune, e relativo al servizio prestato, negli anni scorsi, presso il tribunale di Nola, potrebbe anche decidere di lasciare l’appalto. In questo caso i 13 addetti sarebbero lasciati al proprio destino e c’è chi già dice che il Comune potrebbe “internalizzare” il servizio ricorrendo a propri dipendenti di “categoria A” che sarebbero destinati alle pulizie degli uffici comunali. Un’ indiscrezione che ha già messo sul piede di guerra i possibili indiziati a ricoprire questa mansione. Insomma, quella che potrebbe accendersi è una vera e propria polveriera.

Sullo sfondo c’è la grave situazione finanziaria del Comune il cui stato di finanziario certificato dalla relazione della Commissione prefettizia ha rilevato un importante “buco” che impone una razionalizzazione della spesa. E’ di pochi giorni fa, ad esempio, la notizia del congelamento definitivo dei concorsi in itinere e della riduzione delle aree dirigenziali, da sei a tre.

 

di Alberto De Sena

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