Nola, fase 2: apertura graduale: la città ha voglia di normalità, ma occhio al rispetto delle regole. Il pericolo è dietro l’angolo
Nola – Anche a Nola si avvia la “fase 2”. Il primo giorno di quella che sarà una lenta e progressiva ripresa delle attività, si può dire che sia andato bene. Bar e locali di ristorazione, oltre alla consegna hanno affiancato, in linea con le disposizioni regionali, anche l’asporto. Alcuni, sono partiti subito, altri, invece, lo faranno nei prossimi giorni. Piazza Duomo ed il centro storico, dopo la desolazione di queste ultime settimane, hanno fatto registrare una presenza maggiore di avventori. Il tutto si è svolto ordinatamente. Cittadini rigorosamente con le mascherine e distanziati: taluni in fila alla salumeria, altri che timidamente ritiravano il caffè da asporto dai pochi bar nuovamente attivi. Altri locali ancora, pur essendo chiusi al pubblico, si sono mostrati nel pieno di lavori di riqualificazione e di adattamento, in vista della prossima apertura. In generale, si può affermare che i primi a partire, sin dallo scorso 27 aprile, sono stati bar di piccole dimensioni e ad effetto domino lo stanno facendo tutti gli altri.
Qualche criticità, pare si sia registrata in periferia, in particolare al cimitero. In questo caso, infatti, l’accesso è stato contingentato e soprattutto all’inizio, alcuni raccontano che si sia creato un piccolo assembramento. Ad ogni modo nulla di preoccupante: è evidente che in questo caso il meccanismo va perfezionato. Come ha riferito lo stesso comandante della Polizia municipale, Paolino Maddaloni, occorrerà abituarsi ad un nuovo modo di relazionarsi.
“Nei giorni scorsi – afferma Mario Ferrara, titolare di un pub – ristorante alla periferia della città – ci siamo attrezzati per la formula della consegna. Abbiamo iniziato con personale ridotto al minimo, con qualche giorno di ritardo rispetto al 27 aprile, perché avevamo necessità di attrezzarci, visto che il nostro locale non ha mai operato con questo tipo di modalità. Da oggi (ieri per chi legge), partiamo anche con l’asporto con il ritiro presso il locale, previa prenotazione. Certo, in questo modo la nostra attività viene depotenziata, perché viene a cadere il rapporto diretto con il cliente, ad esempio, la possibilità di consigliarlo nella scelta dei nostri piatti presenti nel menu. In questa fase – conclude Mario – si lavora, in primo luogo, per riavviare la ‘macchina’, piuttosto che per una finalità meramente economica, nell’ auspicio che progressivamente la situazione vada migliorando sempre di più”.
Entro fine settimana anche alcuni noti bar di piazza Duomo riapriranno i battenti. “Saremo operativi tra giovedì e venerdì – affermano Mohamed, Andrea, e Pietro che lavorano in uno dei bar più noti e frequentati di piazza Duomo – il tempo necessario per procedere alla sanificazione e alle necessarie modifiche da apportare al locale per garantire la massima sicurezza per gli operatori e per i nostri clienti. Partiremo con la modalità dell’asporto creando una barriera per l’accesso al bar, dove consegnare quanto ordinato. L’auspicio è quello di poter utilizzare lo spazio esterno, quanto prima, in modo da poter svolgere un servizio al tavolo garantendo le giuste distanze tra i clienti. Riteniamo che in questo modo si prevengono i possibili assembramenti che si potrebbero creare piazza con l’asporto, dopo che il cliente ha ritirato quanto richiesto e si sia allontanato dal nostro esercizio”