Nola e Barra: il “confronto culturale”, quale elemento di valorizzazione del messaggio folclorico giglistico
Barra (Na) – L’imparzialità e la perizia giornalistica, al servizio della tradizione: queste, le premesse culturali del reportage realizzato dalla Redazione della rivista di arte, cultura e tradizioni “Obiettivo Folclore”, che individua, attraverso le pieghe di un lucido percorso d’indagine folclorica i punti di forza, e le incrinature, delimitanti l’istituto festivo contemporaneo dei Gigli. “La Festa ideale e la Festa reale: “viaggio al centro della tradizione”, tale il titolo dell’accorto lavoro giornalistico, che non lascia spazio all’improvvisazione, nel determinare, solo ed esclusivamente, nel rispetto delle regole condivise, l’esistenza e la consistenza, nel tempo, della Festa dei Gigli. “Ideale” e “reale”, due antipodi culturali contenenti un messaggio “platonico” inequivocabile, che nell’impossibilità d’una forma d’adesione significante tra queste due condizioni folcloriche, traccia le difficoltà tangibili, e talvolta insormontabili, tra l’idealità e la realtà della Festa. Fra i dati giornalistici più preoccupanti rilevati, da registrare la scarsa e persistente poca professionalità, da parte tanti attori rappresentanti alcuni delle categorie più importanti della struttura festiva, quali l’elemento canoro/musicale, ad esempio, (sicuramente, il più precario e imperfetto) e la scarsa competenza di tanti gruppi organizzanti la Festa “reale” (dato, questo, riscontrato soprattutto nella modalità Festiva dei Gigli Barresi). Ma la questione più urgente, che necessita sicuramente di una “menzione” speciale, è quella riguardante l’attuale realizzazione materiale dell’obelisco ligneo, da parte di un formicolante numero di botteghe d’arte, in cui si riscontra un’insufficiente preparazione artigianale, che nella parabola ormai discendente di alcune storiche e famose botteghe nolane, e nella sommaria messa in opera di alcune botteghe contemporanee (barresi e bruscianesi) palesano le difficoltà più concrete, affinché si possa continuare ad asserire di una Festa, quella dei Gigli, che nell’innovazione rinvigorisce la sua medesima tradizione. Un reportage a tratti spietato, disincantato, che nella parte migliore della Festa dei Gigli ripone la vivida speranza di una continuità storico/temporale, da parte di una tradizione ultracentenaria, che purtroppo è stata lasciata, per troppo tempo, nelle mani d’individui e di gruppi incompetenti.
Eppure, l’obiettivo primario della rivista barrese non ha tardato a manifestarsi, nella presentazione di questo lavoro giornalistico, agli addetti ai lavori, quali storici e giornalistici, nella suggestiva cornice di “Villa Letizia”, gioiello architettonico del Settecento artistico barrese, lo scorso 17 dicembre, nella Sala Conferenze della Biblioteca Municipale di Barra. Un dibattito all’altezza delle aspettative, sostenuto con competenza, e equilibrio, da parte dei tre relatori, il maestro Franco Manco, musicista e capodivisione della Manco’s Band, il Direttore Responsabile del quotidiano on-linenonsolonola,it, Antonio D’Ascoli e la Direttrice Responsabile de “Obiettivo Folclore”, Elisabetta Nappo. Un tavolo dibattimentale che, di fatto, ha messo in evidenza quanto l’elemento culturale della Festa sia giunto ad un livello elevato, che fa ben sperare nella fattiva possibilità di una legittima valorizzazione della tradizione giglisitica, attraverso l’intervento diretto, e efficace, delle maestranze “culturali” e mediatiche. Un ulteriore confronto artistico/culturale, tra Barra -con la presenza del maestro Manco, che ha dato degna prova della sua competenza non solo musicale, ma finanche dialettica- e Nola, con l’intervento del Direttore de nonsolonola.it, Antonio D’Ascoli, che nel suo brillante intervento ha ribadito quanto solo una proficua discussione non campanilista possa essere il percorso più significante da percorrere, insieme, affinché la nostra Festa possa sopravvivere a se stessa e alle sue contraddizioni.
L’imparzialità e la perizia giornalistica, al servizio della tradizione: queste, le premesse culturali del reportage realizzato dalla Redazione della rivista di arte, cultura e tradizioni “Obiettivo Folclore”, che individua, attraverso le pieghe di un lucido percorso d’indagine folclorica i punti di forza, e le incrinature, delimitanti l’istituto festivo contemporaneo dei Gigli. “La Festa ideale e la Festa reale: “viaggio al centro della tradizione”, tale il titolo dell’accorto lavoro giornalistico, che non lascia spazio all’improvvisazione, nel determinare, solo ed esclusivamente, nel rispetto delle regole condivise, l’esistenza e la consistenza, nel tempo, della Festa dei Gigli. “Ideale” e “reale”, due antipodi culturali contenenti un messaggio “platonico” inequivocabile, che nell’impossibilità d’una forma d’adesione significante tra queste due condizioni folcloriche, traccia le difficoltà tangibili, e talvolta insormontabili, tra l’idealità e la realtà della Festa. Fra i dati giornalistici più preoccupanti rilevati, da registrare la scarsa e persistente poca professionalità, da parte tanti attori rappresentanti alcuni delle categorie più importanti della struttura festiva, quali l’elemento canoro/musicale, ad esempio, (sicuramente, il più precario e imperfetto) e la scarsa competenza di tanti gruppi organizzanti la Festa “reale” (dato, questo, riscontrato soprattutto nella modalità Festiva dei Gigli Barresi). Ma la questione più urgente, che necessita sicuramente di una “menzione” speciale, è quella riguardante l’attuale realizzazione materiale dell’obelisco ligneo, da parte di un formicolante numero di botteghe d’arte, in cui si riscontra un’insufficiente preparazione artigianale, che nella parabola ormai discendente di alcune storiche e famose botteghe nolane, e nella sommaria messa in opera di alcune botteghe contemporanee (barresi e bruscianesi) palesano le difficoltà più concrete, affinché si possa continuare ad asserire di una Festa, quella dei Gigli, che nell’innovazione rinvigorisce la sua medesima tradizione. Un reportage a tratti spietato, disincantato, che nella parte migliore della Festa dei Gigli ripone la vivida speranza di una continuità storico/temporale, da parte di una tradizione ultracentenaria, che purtroppo è stata lasciata, per troppo tempo, nelle mani d’individui e di gruppi incompetenti.
Eppure, l’obiettivo primario della rivista barrese non ha tardato a manifestarsi, nella presentazione di questo lavoro giornalistico, agli addetti ai lavori, quali storici e giornalistici, nella suggestiva cornice di “Villa Letizia”, gioiello architettonico del Settecento artistico barrese, lo scorso 17 dicembre, nella Sala Conferenze della Biblioteca Municipale di Barra. Un dibattito all’altezza delle aspettative, sostenuto con competenza, e equilibrio, da parte dei tre relatori, il maestro Franco Manco, musicista e capodivisione della Manco’s Band, il Direttore Responsabile del quotidiano on-linenonsolonola,it, Antonio D’Ascoli e la Direttrice Responsabile de “Obiettivo Folclore”, Elisabetta Nappo. Un tavolo dibattimentale che, di fatto, ha messo in evidenza quanto l’elemento culturale della Festa sia giunto ad un livello elevato, che fa ben sperare nella fattiva possibilità di una legittima valorizzazione della tradizione giglisitica, attraverso l’intervento diretto, e efficace, delle maestranze “culturali” e mediatiche. Un ulteriore confronto artistico/culturale, tra Barra -con la presenza del maestro Manco, che ha dato degna prova della sua competenza non solo musicale, ma finanche dialettica- e Nola, con l’intervento del Direttore de nonsolonola.it, Antonio D’Ascoli, che nel suo brillante intervento ha ribadito quanto solo una proficua discussione non campanilista possa essere il percorso più significante da percorrere, insieme, affinché la nostra Festa possa sopravvivere a se stessa e alle sue contraddizioni.