Nola, crisi politica: la delusione sulle mura della città e sui social
Nola – La drammatica crisi politica “esce” dal palazzo e diventa il tema del dibattito cittadino. La comunità che aveva salutato- meno di due anni fa – la nuova amministrazione con un profondo sentimento di speranza e di cambiamento, oggi è profondamente delusa. A somatizzare il malessere che ora si confonde con le stessa mura della città è in primo luogo il manifesto dell’ opposizione che denuncia urbis ed orbis “La maggioranza non c’è più”. In poche, ma eloquenti righe si affresca il tonfo del progetto politico, sotto il peso delle contraddizioni, ma soprattutto delle furiose faide interne. “Il nostro sindaco social costretto – si legge nel manifesto – dalla richiesta di Uniti per Nola ha ottenuto prima le dimissioni dell’assessore al Bilancio e poi revocato l’assessore all’Ambiente, l’assessore alle Politiche sociali, ed il delegato al coordinamento istituzionale dell’Ambito 23! E ciò avviene in risposta alla richiesta degli stessi Democratici di un’ inversione di rotta rispetto al modus operandi ‘Agricolo’del dirigente di nomina sindacale per la costante inerzia e incapacità dimostrata in questi ultimi mesi”.
Il riferimento è al documento di Nola Democratica in cui si chiede un radicale cambiamento nella gestione amministrativa ritenuta gravemente deficitaria a causa di responsabilità ben precise di funzionari e dirigenti (di nomina sindacale) del Settore tecnico.
“Più volte – continua il manifesto dell’opposizione – è stato dichiarato apertamente che la nostra città non sarebbe stata svenduta per ricercare una maggioranza venuta meno. Ed invece quanto detto non è mai ciò che si fa. Senza bilancio, senza programmazione, senza alcuna opera realizzata, con la volontà di approvare una concessione in deroga agli strumenti urbanistici l’unico impegno qual è ? Mendicare a destra e a manca, senza alcuna vergogna, soprattutto tra alcuni componenti dei gruppi di opposizione, sostegni e stampelle” Il documento si conclude con l’esortazione al sindaco di dimettersi.
Ma la delusione ormai serpeggia anche tra la società civile che avverte un’ assenza di attenzione a quelli che sono le vere questioni della città, come ad esempio l’università. E’ il caso dell’associazione Rinasco in cui si sono riuniti alcuni giovani operatori economici. “Per noi – si legge in questo caso – l’università è un punto di ripartenza dove poter lavorare, fissarlo, come simbolo e ricostruire la dignità persa da ormai troppo tempo. Oltre al prestigio da poter vantare, l’università è uno dei pochissimi mezzi che possiamo utilizzare per risollevarci. Troppe volte siamo stati spettatori di cattive decisioni e abbiamo dato le spalle quando bisognava puntare il dito, il che ci spetta prima da contribuenti, poi da votanti e in ultimo da anima del territorio”. Ed anche in questo caso il messaggio finale, come un mantra, è il medesimo :“Università o dimissioni”.
Anche la rete di associazioni “Civitas” non manca di esplicitare – in una lettera aperta all’amministrazione comunale – il proprio disappunto.
“Due anni fa – si legge in un passaggio del documento – abbiamo fatto un grosso sforzo nel fidarci di voi e compatti vi abbiamo votati. Vi abbiamo aperto una lettera di credito, eravamo convinti che si potesse inaugurare una stagione che ci facesse riemergere dal buio in cui eravamo precipitati. Siamo delusi, non è questo il modo di andare avanti. Non ci sta bene questo comportamento state sbagliando”. Per ora dal resto della maggioranza e dal sindaco non si sono comunicazioni.