Nola, creditori ancora non pagati. L’Osl attende ancora la certificazione dei crediti dagli uffici comunali. Recuperati 20 milioni dall’accertamento fino al 2016: dissesto evitabile?
Nola – Dopo oltre due anni e mezzo dall’insediamento dell’Osl (Organismo Straordinario di liquidazione) a seguito della delibera di Consiglio comunale di dissesto finanziaria votata dall’ex amministrazione Minieri, i creditori attendono ancora di essere soddisfatti rispetto alle loro pretese.
La buona notizia è che la copertura per procedere ai pagamenti pare esserci. Anzi la “coperta” sembra essere più lunga di quanto si pensasse, tanto da consolidare la tesi di una dichiarazione di dissesto piuttosto avventata.
L’Osl con la sua ultima deliberazione di qualche giorno fa ha definito l’ammontare delle istanze di ammissione alla massa passiva pervenute alla data del 20 aprile 2022.
La cifra complessiva è pari ad euro 41.433.106,26 così suddivisa: 27.877.483,39 euro, riguardano le istanze pervenute nei termini, ossia dal 7 gennaio al 7 marzo 2020;13.555.622,87 euro, rappresentano le istanze pervenute fuori termine. Con detta deliberazione, l’OSL ha modificato e integrato la deliberazione numero 11 del 4 febbraio 2021 con la quale l’ammontare delle istanze era stato quantificato in € 41.264.544,2.
Per quanto concerne i 13.555.622,87 euro, ovvero le istanze presentate fuori dai termini, sarà l’amministrazione comunale a decidere se procedere o meno al pagamento.
Ad ogni modo, seppure considerassimo complessivamente i 41.433.106,26 va detto che si tratta di una cifra presunta, visto che ciascuna istanza presentata da ogni potenziale creditore, va verificata dai rispettivi uffici comunali se si tratti di un credito certo, non riscosso, e non prescritto.
Operazione questa, che nonostante sia stata richiesta più volte e da svariati mesi, non è stata ancora completata.
È verosimile, però, che l’ammontare possa ridursi in presenza di crediti non certi o addirittura prescritti.
Accanto a questo va aggiunto che dagli accertamenti sulle annualità pregresse il comune di Nola ha già recuperato 12 milioni di euro a cui vanno sommati altri 4 (fondi vincolati) più altri 6. E questo con un accertamento ed un recupero di imposte non pagate dai contribuenti fino all’ anno 2016. Mancano all’appello ancora gli accertamenti 2017, 2018, 2019.
Inoltre va considerato che le somme che saranno certificate quali crediti da liquidare da parte dell’ente dovranno essere oggetto di transazione.
Ai creditori verrà proposta, infatti, la seguente transazione: 40% per i crediti risalenti all’esercizio finanziario 2019; 50% per i crediti 2018/2013; 60% per i crediti risalenti al 2012 e precedenti. Poi si dovrà capire se essi accetteranno.
Appare chiaro che la capienza per soddisfare i creditori, una volta che gli uffici comunali avranno finalmente certificato i crediti, c’è tutta. Anzi, quando tutti i dati saranno ufficiali si potrà affermare, molto probabilmente, che il dissesto poteva essere evitato, procedendo al pagamento cronologico delle somme dovute. Bastava attendere l’esito degli accertamenti in corso sugli anni precedenti.
Forse, al momento della decisione che ha gravato l’ente di ulteriori vincoli, si è “confuso” l’indebitamento – anche consistente – con l’insolvenza. Ma questa è un’ altra storia.