Nola come una “palude”: strade invase da erbacce. E’ sempre emergenza decoro urbano
Nola – Torna l’ emergenza decoro urbano in città. Erbacce “aggrediscono” diverse aree e strade, riproponendo, ancora una volta, la questione della manutenzione ordinaria.
Tra le “zone rosse”, il parco archeologico che si presenta nuovamente come una “neo palude”. Un’ area che dovrebbe rappresentare un fiore all’occhiello della città, è di fatto completamente abbandonata.
Il cancello è chiuso con un catenaccio, mentre il degrado dilaga. Tutto questo, nonostante il parco custodisca le antiche mura di cinta di epoca vicereale della città, oltre che rifugi anti- aereo risalenti alla seconda guerra mondiale.
Spostandoci più avanti in via Seminario, la situazione – anche qui – è piuttosto allarmante. Le erbacce spontanee ormai invadano il marciapiede: che cosa si aspetta che diventi impraticabile anche il passaggio pedonale?
Stesso discordo riguarda via abate Minichini, in particolare i marciapiedi che “costeggiano” piazza D’Armi. Una situazione difficile e indecorosa, soprattutto perché questa zona è particolarmente frequentata il mercoledì in occasione della fiera infrasettimanale.
Il vero problema è la mancanza di una reale programmazione per assicurare una puntuale manutenzione del verde in città. Lo schema ormai consolidato pare essere quello di intervenire solo quando la situazione è ormai al “collasso”.
Annualmente vengono spesi circa 400 mila euro per la pulizia del verde attraverso vari affidamenti. Laddove bisogna intervenire in maniera incisiva è su una corretta tempistica per evitare di avere sempre una città in emergenza ambientale.
Una vicenda che dovrà essere seriamente presa in considerazione dalla prossima amministrazione. Garantire almeno i servizi minimi: è quello che chiedono i cittadini.
Non è possibile, soprattutto in periferia, che intere zone sia lasciate nella morsa dei rifiuti. Il caso emblematico, resta via Palermo a Piazzolla. Lo scenario ai bordi della strada è da favelas. Sacchetti di rifiuti, per lo più domestici, giacciono lì ormai da diversi mesi. Un degrado che sembra crescere giorno per giorno nel silenzio generale. Attraversare via Palermo è come immergersi in uno spazio completamente avulso dal resto del contesto urbano.
Altra area assolutamente da tutelare è quella della collina di Cicala che rappresenta una riserva naturalistica di valenza storica – culturale di grande pregio. Tutto questo, però, non mette al riparo il luogo che ha dato i natali al filosofo Giordano Bruno dalla presenza costante dei rifiuti abbandonati, soprattutto nel fine settimana, dagli avventori. Un fenomeno rispetto al quale non si riesce a porre un freno a causa della mancanza di controlli. A difesa del polmone verde per ora ci sono solo i volontari dell’associazione “Il papavero”.