Nola, cimitero nell’abbandono e nel degrado. Il sindaco Minieri “A breve l’affidamento dei lavori”
Nola – Alla vigilia della commemorazione dei defunti, torna di attualità il tema dei cimiteri cittadini. Le strutture presentano criticità antiche rispetto alle quali si chiede da tempo un intervento risolutivo. E’ il caso del cimitero di “Nola – centro” che da anni vive una situazione fatiscente. A colpire è lo stato di abbandono dei viali che sono in una situazione precaria con un basolato completamente disconnesso. Per lunghi periodi, anche la manutenzione ordinaria, ha evidenziato molte lacune, per non parlare del sistema di sorveglianza, di fatto inesistente, che andrebbe potenziato anche alla luce dei numerosi furti che si sono consumati.
Sulla vicenda si è espressa anche la lista Più Nola, in particolare il consigliere Vincenzo Iovino, che ha sottolineato la necessità di affrontare il problema. Nei giorni giorni scorsi sull’argomento è tornato anche il sindaco Gaetano Minieri che ha annunciato come a breve saranno affidati i lavori di riqualificazione
Altro fronte caldo è quello di Polvica. Rappresenta una delle grandi opere incompiute. Il progetto si trascina da anni tra ostacoli di varia natura senza che si riesca a completarlo. Il cantiere è fermo al palo a causa di un’ interdittiva antimafia che ha colpito l’impresa aggiudicataria dell’appalto. Da allora nulla si è mosso. L’opera è di estrema importanza, visto che nella frazione il cimitero manca da sempre ed i cittadini residenti sono costretti da anni a seppellire i propri cari nei comuni limitrofi, in particolare a San Felice a Cancello, Roccarainola, Cicciano.
Il progetto di finanza per la realizzazione del cimitero risale alla lontana amministrazione del compianto sindaco Napolitano. Siamo nel 2007, allorché si affidava la concessione di progettazione definitiva, esecutiva e la gestione dei lavori alla società incaricata. Tutto faceva pensare a tempi di completamento ragionevoli e senza intoppi, ma dopo una serie di peripezie ed il subentro di nuove società rispetto all’originaria, nel 2015, è intervenuta la revoca della concessione a seguito di interdittiva antimafia emessa dal prefetto.
Da allora poco o nulla si è saputo a riguardo. Il piano economico di partenza prevedeva un importo complessivo che ammontava a 3milioni 800 mila euro, di cui 2 milioni 600 mila, autofinanziato da privati per la concessione di suoli e per la costruzione di cappelle gentilizie e loculi, mentre il contributo comunale era di 1 milione e 130 mila euro. A tutto questo si aggiunge anche un contenzioso messo in campo dall’azienda giudicatrice che chiede un risarcimento danni al Comune.
L’amministrazione comunale fa sapere anche che tra i vari problemi da superare vi è quello relativo alla presenza di una falda acquifera oltre che altri ostacoli di carattere geologico che impedirebbero la ripartenza del progetto.
Una posizione che è però contestata dal consigliere di opposizione Enzo De Lucia. “Credo che siamo di fronte a scuse pretestuose – ribatte De Lucia – . La presenza della falda acquifera è assolutamente irrilevante, come dimostrato da diversi pareri tecnici favorevoli già acquisiti da tempo presso gli organi competenti. Del resto, i lavori all’epoca furono avviati e lo stop fu determinato solo dall’interdittiva antimafia che colpì la ditta aggiudicatrice. Per cui si può procedere alla costruzione, le cappelle ed i loculi verrebbero realizzati in verticale (dal suolo a salire) e senza loculi sotterranei come si evince dalle autorizzazioni del progetto iniziale”.