Nola, Cgil: le mani sulla città e nuove pesanti tasse per i cittadini

Abbiamo seguito, con grande attenzione, il lunghissimo Consiglio Comunale di Nola di venerdì 13 luglio sul Bilancio di Previsione 2012. Un Consiglio Comunale che ha discusso e deciso su come chiedere nuovi soldi ai cittadini di Nola e su come spenderli.
Si è trattato di un Consiglio Comunale nervoso, a tratti litigioso, con qualche asprezza di troppo e alcune pesanti cadute di stile. Non sono mancati bruttissimi riferimenti personali a familiari dei Consiglieri. Infine, qualche messaggio trasversale e veloci votazioni.

 

Molti dei Consiglieri presenti, per loro stessa ammissione, erano, tra l’altro, sprovvisti degli stessi documenti contabili e votavano Ordini del Giorno che neppure conoscevano o avevano letto. Un documento accompagnato da una Relazione dei Collegio dei Revisori, infine, fortemente critica.
Insomma un Consiglio Comunale che andrebbe dimenticato se non fosse per le gravi decisioni assunte e con una macchina comunale costretta ad operare, nei primi 7 mesi di quest’anno, con i cosiddetti “dodicesimi” della spesa. Meccanismo previsto dalle Leggi esistenti, ma che non consente alcuna programmazione e nessuna progettualità.
Ma veniamo alla sostanza: il Bilancio di previsione 2012, approvato dal Consiglio Comunale, è un vero e proprio documento “lacrime e sangue” per i cittadini di Nola, che si aggiunge alle già pesantissime decisioni assunte dal Governo Berlusconi (prima) e da quello Monti (poi).
9 punti all’O.d.G.: quasi tutti prevedono aumenti di tasse e di imposte sulle famiglie, sui cittadini, sui lavoratori, sui pensionati. Altro che “meno tasse per tutti”, come veniva detto in campagna elettorale. Piuttosto le “mani in tasca a tutti” o, se si preferisce, le “mani sulla città”.
La Cgil, unitamente alle altre Organizzazioni Sindacali, aveva chiesto, da diversi mesi, di confrontarsi con il Comune di Nola sulle scelte che si sarebbero andate a compiere. Un confronto compiuto in molti Comuni della Provincia e con il Comune Capoluogo, con qualche significativo risultato positivo a favore dei cittadini. Il Sindaco Biancardi ha deciso diversamente: non ha mai inteso convocare le Organizzazioni Sindacali su questi temi. Una richiesta che nasceva, naturalmente, dalla legittima rappresentanza di interessi che le Organizzazioni Sindacali portano avanti e dalla volontà di dar voce alle domande dei lavoratori e dei pensionati, tutelando le fasce sociali più deboli. L’Amministrazione ha compiuto una scelta, a nostro avviso, sbagliata e ne prendiamo atto. Non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire!
Per questo motivo abbiamo deciso di manifestare il nostro giudizio e di esprimere le nostre valutazioni in forma scritta e pubblica. Almeno questo non ci potrà essere negato!
E lo faremo sui punti principali, quelli più corposi. Sugli altri ci riserviamo di farlo in altri momenti.

 

1) Programma triennale lavori pubblici: si tratta di un documento con una elencazione di opere da farsi, privo, quasi totalmente, di solide basi progettuali, ma soprattutto privo di una qualsiasi idea di futuro della Città: ci è apparso più un elenco di “cortesie” (si avvicinano le scadenze elettorali politiche del 2013 e quelle amministrative del 2014).
2) Aumento significativo della retta mensile dell’asilo nido, della mensa e del trasporto scolastico. Avemmo già modo di denunciare questa volontà dell’Amministrazione, ma si è voluto proseguire, diabolicamente. Il risultato sarà che le famiglie meno abbienti, quelle senza lavoro o con lavoro precario, dovranno rinunciare con grave pregiudizio per la crescita e la formazione dei propri figli. e il tutto senza alcuna progressione reddituale: le famiglie più disagiate saranno costrette a rinunciare al tempo prolungato per i loro figli, oppure a farsi carico di un aumento durissimo. Il tutto a carico di bilanci familiari, ormai già massacrati. Una timida proposta avanzata dal Capogruppo di Città Viva, che cercava di introdurre una maggiore equità, è stata dichiarata inammissibile con la ridicola e pretestuosa motivazione che mancava della copertura finanziaria e del parere dei Revisori Contabili.
3) Imposta (o Tassa, che dir si voglia) di scopo. Respinta e non applicata in tutta Italia, con forti dubbi di Costituzionalità da più parti espresse, all’Amministrazione Comunale di Nola questa Imposta piace davvero molto! Se i nostri Amministratori vorranno accontentare qualche esigenza (particolare o meno) lo potranno fare chiamando tutti i cittadini a pagare. Poveri Nolani! Chissà quante “esigenze nell’interesse della Città” verranno fuori!
4) Alienazione di beni comunali. Per far fronte al forte indebitamento e per far cassa velocemente, verranno alienati beni della collettività. E’ davvero da scienziati immaginare di realizzare buoni risultati in un periodo di caduta libera del mercato: qualcuno, in compenso, potrà fare ottimi affari a spese dei Nolani. Introito previsto: 7.658.610,00, di cui la metà nel 2012! Delle due l’una: visti i tempi disponibili estremamente ridotti o vi sono già dei compratori oppure si tratta solo di un espediente per nascondere il forte disavanzo contabile.
5) Aumento quota comunale IMU (la tassa più odiata dagli italiani!).
In tutto questo “dibattere” su nuove e più gravose tasse comunali sul fronte della lotta all’evasione fiscale, della tassazione dei grandi patrimoni e della riduzione della spesa, non è stata detta una sola parola.
In compenso è stato respinto un emendamento, presentato dal Consigliere Maffettone del Partito Democratico, teso a rimborsare le spese sostenute dai candidati dei vari concorsi mai espletati (a partire da quello a tempo determinato per vigile urbano).
Infine, non sono stati chiariti i costi, a carico del Comune e dei cittadini di Nola, derivanti dalla partecipazione nell’ex Campania Felix e nell’Agenzia di Sviluppo locale, i cui debiti, inevitabilmente, saranno scaricati, prima o poi, sui Comuni aderenti.

Cgil Zona Nolana

Il Responsabile

Salvatore Velardi

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