Nola, cercasi spazio per opere d’arte “sotto chiave”

Nola – Un tesoro nascosto ed inestimabile. L’intero territorio nolano è ricco di numerose opere non di rado conosciute solo dagli specialisti perché mai esposte al pubblico. E’ il caso di diverse tele e quadri attualmente conservati per mancanza di spazi espositivi in alcuni depositi della Sovrintendenza. Testimonianze artistiche di eccezionale valore chiuse nei forzieri che potrebbero invece rappresentare un ulteriore richiamo per la promozione per il territorio.

Alcune di queste sono state esposte durante un evento eccezionale, nell’ambito del cartellone dell’ultima edizione di “Settembrarte”promosso dall’associazione Meridies con il patrocinio del comune di Nola, in particolare dell’assessorato ai Beni culturali, svoltosi presso il convento dei Cappuccini. Un’ occasione attesa da anni da studiosi ed appassionati della materia che ha dato la possibilità di manifestare al pubblico l’unicità di queste opere che provengono da varie chiese dell’area nolana ma anche per sensibilizzare privati, imprenditori, e associazioni a sostenere programmi di restauro. Tra i vari pezzi spiccano, una “Santa Lucia” del 1430, attribuita al celebre pittore portoghese Alvaro Pirez ed un “Cristo tra i dottori” di epoca caravaggesca. L’esposizione straordinaria di queste opere ha riaperto al tempo stesso anche il dibattito sul loro futuro. La soluzione va ricercata nell’individuazione di un sito adeguato per ospitare questi dipinti e delle risorse necessarie per il loro restauro. Di questi periodi un’ impresa non da poco anche se i più tenaci non disperano che prima o poi uno spiraglio positivo possa intravedersi.

 La cultura salverà il nolano: ormai da più parti si sta facendo strada questa convinzione che si spera possa tradursi sempre di più in atti concreti. La strategia da seguire sarà quella di mettere insieme tutti i pezzi di questo ricco puzzle, comprendendo anche i siti dei comuni viciniori, realizzando itinerari intercomunali, partendo da Avella, passando per Nola e Cimitile, fino a giungere nel vallo di Lauro. Un obiettivo possibile da centrare se si lavorerà, come si sta cominciando a fare, in piena sinergia tra le istituzioni e l’associazionismo. Dirottare flussi turistici sul territorio è il primo passo per muovere la stagnante economia locale e con essa i livelli di occupazione. Ed in questo senso la fruizione di opere d’arte di importanza assoluta come quelle che oggi sono purtroppo “sotto chiave” potrebbe costituire un valido contributo. 

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