Nola, Centro igiene mentale: occorrono strutture residenziali

Nola – Con la sospensione dell’attività del “Centro crisi” presso il presidio di Igiene Mentale di via Anfiteatro Laterizio , l’area nolana resta sempre più scoperta sul fronte dei servizi da erogare ai pazienti psichiatrici. Il servizio di h24 consentiva di poter intervenire nei casi più gravi offrendo un’assistenza anche alle famiglie dei pazienti e la possibilità di alcuni posti letto per brevi ricoveri. Nonostante gli appelli provenienti da più parti l’attività di breve ricovero è stata soppressa, trasformando il presidio nolano unicamente in una sorta di ambulatorio. In questo modo, però, una vasta utenza è stata tagliata fuori da un importante servizio e le famiglie costrette, a questo punto, a rivolgersi a centri privati, con ulteriore aggravio delle già fragili casse domestiche.

“Un piano che non tiene conto della realtà del territorio”. Hanno più volte ripetuto le organizzazioni sindacali. In effetti nell’area nolana il servizio di assistenza notturna contava circa trent’anni di attività ed una vasta esperienza da parte del personale. Con il nuovo riassetto delle Asl, avvenuto negli anni scorsi, l’area nolana è stata fagocitata nella ex Asl Napoli 5 dove sono state realizzate diverse “Strutture Intermedie Residenziali” (Sir), così come prevede la legge Basaglia. Cosa che non è avvenuta nella ex Asl Napoli 4 in cui ricadeva il nolano. Anzi, come è noto da tempo, anche la tanto attesa struttura residenziale prevista, dopo anni di trattative, a Tufino non sorgerà visto il cambiamento di orientamento sul tema da parte dell’attuale amministrazione. A tal proposito sembrerebbe che nei prossimi mesi una struttura privata potrebbe essere convenzionata con la Regione. Staremo a vedere. Nel frattempo, gli operatori del territorio levano un grido di allarme affinché si agisca al più presto

“La nostra Unità Operativa di Nola – afferma Gennaro Esposito, dirigente della Uosm di Nola – abbisogna di una struttura residenziale intermedia per pazienti psicotici cronici e di un setting per la gestione della Crisi psichiatrica, magari anche presso l’ospedale di Nola.

La carenza di queste strutture intermedie rende difficile la gestione dei pazienti e aumenta il disagio psicosociale degli stessi e dei loro familiari. Facciamo un appello al Direttore generale affinché si faccia carico di queste esigenze che affliggono l’area nolana”.

L’anello mancante nella filiera dell’assistenza psichiatrica è come stato più volte ribadito quello di un reparto di psichiatria presso l’ospedale di Nola (contemplato in vecchi progetti), oltre che di una serie di strutture intermedie che possano consentire al paziente di usufruire di tutte quelle azioni riabilitative, spesso da praticare lontano dal nucleo familiare. E l’assenza delle stesse in molti casi, produce anche delle vere e proprie storture nell’assistenza, visto che molti pazienti, alla fine, vengono ricoverati addirittura in ospizi o case di riposo che sono completamente inadeguati allo scopo.

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