Nola, Caldoro visita il nuovo Pronto soccorso: assunti impegni sul Centro trasfusionale e lo sblocco del turn over

Nola – Il centro trasfusionale a rischio trasferimento. L’ ipotesi gira da tempo insieme alla preoccupazione di perdere un altro importante elemento di riferimento per i servizi sanitari del territorio.

Il centro potrebbe essere accorpato in una logica di ottimizzazione e riduzione dei costi a quello di Battipaglia, secondo un preciso piano della Regione.  Il tutto però aumenterebbe le distanze e con esse la tempestività per il Santa Maria della Pietà di ricevere, in caso di urgenza le sacche ematiche in tempi ristretti. Un altro scotto che l’area nolana pagherebbe all’accorpamento delle aziende sanitarie che in questi primi anni ha visto uno sbilanciamento, secondo molti addetti ai lavori, a sfavore del territorio.

Sulla vicenda i riflettori sono da tempo accesi. Operatori, associazioni, e la stessa amministrazione comunale guidata dal sindaco Geremia Biancardi stanno facendo sentire la propria voce affinché il Centro resti a Nola.

Del resto, a quanto pare gli spazi per la banca del sangue potrebbero essere ricavati all’interno dello stesso nosocomio bruniano al posto della radiologia che verrà allocata nel nuovo pronto soccorso.

Sulla questione lo stesso governatore della Campania Stefano Caldoro, in visita al ieri mattina al presidio nolano, ha dichiarato che si studierà una soluzione adeguata.

Ma il problema dell’ospedale di Nola non è solo di natura infrastrutturale ma anche legata al personale. Sul problema dello sblocco del turn –over è tornato lo stesso direttore generale dell’azienda sanitaria, Maurizio D’Amora in occasione dell’inaugurazione del nuovo pronto soccorso.”Questa è una richiesta che giro alla parte politica –  afferma ancora D’Amora – tutto quello che si fa oggi è solo frutto dell’abnegazione di quanti sono in servizio, tenuto conto che dal 2006 ad oggi è andato in pensione la metà del personale”.

Una possibilità che potrebbe aprirsi nei prossimi mesi, visto che il piano di rientro portato avanti in questi dall’ente di Palazzo Santa Lucia, ha portato in linea di galleggiamento i conti della sanità. Uno sforzo apprezzato anche dai tavoli nazionali che permetterà alla Campania di sbloccare la vicenda legata al personale. Ancora Caldoro ha annunciato, sempre nel corso della visita di ieri di voler attivare le procedure, a partire dal primo gennaio del prossimo anno, per la mobilità. Se quest’ ultima non sarà sufficiente a coprire i posti vacanti si procederà al concorso per assumere quelle unità necessarie per mettere in condizione le strutture sanitarie della regione di poter ritornare su una linea di efficienza. Un percorso che naturalmente gioverà anche all’ospedale di Nola, visto che si parla di circa mille posti per tutta la Campania.

 

Nei prossimi mesi si attende la reale attivazione del nuovo Pronto soccorso ed il completamento dei lavori presso le nuove sale operatorie e la rianimazione. In questi due ultimi casi a mancare sono solo gli arredi. 

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