Nola, beni culturali “sotto chiave”. Assessore Giampietro “Fare rete per un piano di rilancio e riqualificazione
Nola – Tante volte si ripete che Nola è una città ricca di storia e di cultura. Un’ affermazione certamente vera, anche se, ad una più attenta osservazione si può notare come tanti beni culturali siano, di fatto, sotto chiave.
L’elenco sarebbe lungo, ma a titolo esemplificativo si possono citare le terme della chiesa di San Biagio, la chiesa di Santa Chiara, l’anfiteatro laterizio, il convento di Sant’Angelo in Palco. Le problematiche sono molteplici ed afferiscono a vari nodi irrisolti che riguardano gli enti titolari dei beni stessi che in massima parte non riguarsano Comune di Nola, piuttosto la Sovraintendenza, i Ministeri, la Chiesa.
Poi vi sono vicende legate a questioni di carattere strettamente economico. E’ il caso del convento della Pace di via Remondini. Da decenni chiuso, il suo progressivo decadimento diventa sempre più evidente giorno dopo giorno. Nonostante il suo aspetto, la chiesa della Pace è uno dei luoghi – simbolo, custode della memoria della città. Dietro quelle porte sigillate con assi di legno si nasconde il suo fulgido passato durante il quale, nel periodo compreso tra il 1861 ed il 1909, ha assunto anche la funzione di Cattedrale, in attesa della ricostruzione del Duomo dopo l’incendio avvenuto proprio nel ’61 ad opera di anarchici.
Sul caso il vicario della diocesi di Nola, Monsignor Pasquale Capasso, evidenzia l’impegno alla messa in sicurezza e alla pulizia della struttura, in attesa di reperire le risorse necessarie che possano sostenere un progetto di riqualificazione.
Inoltre vi sono altri squarci della città che potrebbero essere restituiti alla comunità con un maggiore impegno, un più alto senso del rispetto dei beni comuni, ed una più efficiente sorveglianza.
In tal senso si potrebbero citare due siti, in pieno centro storico, come vico Santa Chiara e secondo vico Principessa Margherita. Il primo, uno straordinario scorcio del periodo rinascimentale, oggi si trova è mortificato da volgari graffiti e sovente da rifiuti. Il secondo, altra testimonianza della Nola antica, è chiuso da anni perché spesso ritrovo di soggetti poco raccomandabili e deposito di materiali.
Sulla riqualificazione dei beni culturali l’assessore al ramo, Ferdinando Giampietro, evidenzia la necessità a fare rete. Si tratta di una grande questione – afferma Giampietro – l’unica strada per uscire da tutto questo è fare rete. E’ necessario intraprendere un percorso ed un serrato confronto con tutti gli enti coinvolti nella gestione dei beni, dal Ministero alla soprintendenza, dalla Curia agli ordini religiosi. Solo così possiamo costruire un’ offerta culturale e turistica efficace. Voglio però registrare anche dei passi in avanti sul piano del controllo del territorio grazie alle iniziative del nuovo comandante. Continuando di questo passo potremo rimuovere tutte le criticità presenti”