Nola, ancora incertezza sul futuro del museo della cartapesta in piazza D’Armi. Il sindaco Minieri incontra il presidente della Regione, De Luca. Si punta ad una riconversione della struttura
Nola – Ormai da anni svetta, in piazza D’Armi, con il suo scheletro in legno lamellato consumato dall’incuria. Doveva rappresentare il punto di partenza dell’ambizioso progetto del museo della cartapesta, elaborato agli albori del nuovo millennio, ma ormai è da tempo l’ennesimo esempio di “cattedrale nel deserto”. Tanti gli ostacoli che si sono palesati nello sviluppo del programma dei lavori che avrebbe dovuto realizzare un vero e proprio punto di attrazione circa la lavorazione della cartapesta legata alla costruzione dei Gigli.
Prima, il ritrovamento dei resti delle antiche mura, di epoca romana, della città che hanno costretto ad una variazione del progetto originale; poi una serie di problematiche di tipo burocratico che hanno fortemente rallentato i lavori. Infine, il contenzioso con l’impresa aggiudicatrice dell’appalto che ha avanzato al Comune addirittura una richiesta di risarcimento danni. Insomma, un groviglio di circostanze che rendono ancora attualmente difficile andare avanti.
La storia del progetto del museo della cartapesta è un susseguirsi di vicende talvolta paradossali.
Al momento, siamo di fronte ad un punto morto. Il progetto ha infatti ricevuto, negli anni scorsi, un finanziamento pari ad un milione e 600 mila euro di cui sono stati spesi 900 mila euro. Nel frattempo, a causa dei continui stop, che non hanno consentito il completamento dell’intervento, la società aggiudicatario dell’appalto ha intrapreso un contenzioso con il comune in cui chiede circa 500 mila euro di risarcimento.
Uno stato dell’arte non consente né di abbattere lo scheletro del museo, né di poter terminare l’opera. Ed allora cosa si pensa di fare?
Nei giorni scorsi, il sindaco Gaetano Minieri ha incontrato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, per confrontarsi anche su questo argomento e provare ad individuare una soluzione per uscire fuori dall’impasse. “Stiamo lavorando ad un’ ipotesi – afferma il sindaco Gaetano Minieri – che possa prevedere una riconversione della struttura realizzata fino ad oggi affinché si possa ottenere un ‘opera funzionale da mettere al servizio della città servizio” .
Per ora, al posto di ciò che resta del glorioso comunale, agli occhi di tutti si presenta lo scenario di una discarica a cielo aperto. La stessa recinzione in metallo dell’area del cantiere del realizzando museo, in parte, è stata divelta, rendendo possibile l’accesso all’area che un tempo costituiva la pista di atletica ed il campo da gioco. Spesso ci si può trovare ogni sorta di rifiuti, sebbene nelle intenzioni dei progettisti, l’opera sarebbe dovuta essere il biglietto da visita della città dovendone rappresentare un aspetto identitario, come quello di una lavorazione artigianale legata alla Festa dei Gigli.
di Alberto De Sena