Nola, amministrative 2014: Velardi lancia le primarie di coalizione

Nola –Primarie di coalizione. A rilanciare l’ipotesi è Salvatore Velardi responsabile locale della Cgil e membro del nuovo direttivo del Partito Democratico venuto fuori dal recente congresso cittadino.

Secondo Velardi, infatti, le primarie sono l’unico strumento efficace per compattare il polo che si sta costituendo in alternativa all’attuale maggioranza di governo guidata dal sindaco Geremia Biancardi. Una soluzione che il responsabile della Cgil afferma di voler sostenere in ogni sede per evitare che il candidato venga designato attraverso un accordo tra i partiti che mortificherebbe la stessa voglia di partecipazione che i simpatizzanti ed sostenitori del Partito democratico chiedono da tempo. “Una coalizione politicamente ricca ed eterogenea ha l’assoluto bisogno di individuare percorsi condivisi per la scelta del candidato sindaco per le amministrative della prossima primavera . afferma infatti Velardi – Vi sono molti potenziali candidati capaci, qualificati, di spessore, che hanno dimostrato di poter concorrere per una scelta di questo genere. Ancor più vi sono forze, intelligenze, competenze (esterne ai partiti tradizionali) in grado di attrarre consensi significativi, ben al di là del perimetro storico dei tradizionali partiti del centrosinistra nolano”.

Al momento però il dibattito politico del Partito democratico appare ingessato sulla questione dei due consiglieri comunali che non hanno rinnovato la propria tessera. Si tratta, come è noto, dei consiglieri Salvatore Maffettone e Raffaele Giugliano. Una querelle che ha assorbito, a giudizio di Velardi, ogni altra questione. “La politica è davvero una cosa strana – aggiunge ancora Velardi – essa dovrebbe includere, convincere, attrarre consensi, allargare le alleanze, costruire sinergie e convergenze. Nel Partito democratico di Nola, invece, si è deciso di utilizzare (come si insinua in qualche ambiente) il metodo del “Grande Fratello”. Si “invitano” i soggetti “scomodi e non allineati” ad uscire”.

L’atteggiamento del locale Partito democratico, ma anche dei vertici sovracomunali appare certamente singolare. Al momento, infatti, non è stata abbozzato nessun reale tentativo di recupero dei due importanti esponenti presenti in consiglio comunali. Si tratta di amministratori di lungo corso che nel tempo hanno dimostrato grande coerenza e lealtà nei confronti del partito. Tutto questo nonostante che negli ultimi anni il locale Pd, a fronte di annunci e proclami di rinnovamento, è stato segnato da una paurosa curva discendente. Del resto, i numeri parlano da soli. Si è passati dai sei consiglieri comunali presenti nella scorsa consiliatura ai due di questa che ormai si avvia alla conclusione. Senza considerare che nelle ultime amministrative i veti incrociati hanno prodotto l’onta per il Pd di non essere nemmeno nelle condizioni presentare un proprio candidato sindaco. Ed in tal senso il richiamo di Velardi il cui attivismo, attraverso l’impegno in Cgil, in questi anni, ha surrogato in qualche modo la lontananza dei vertici provinciali e regionali del Partito alle questioni del territorio nolano. Lontananza più volte lamentata dagli stessi consiglieri comunali del Pd, il cui grido d’allarme non è mai stato realmente raccolto. Ora, a quanto pare, la misura è colma e lo strappo inevitabile. 

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