Napolitano chiede a Letta garanzia sui conti

L’unico tra i leader del G20 a non chiedere a Letta se «la maggioranza tiene» e se «le riforme procedono» è stato Putin. Forse ha modo di sapere direttamente dal suo amico Silvio Berlusconi quale sarà il destino del governo qualora la Giunta per le elezioni dichiarasse la decadenza da senatore dell’ex premier. Resta il fatto che il debutto di Letta sul palcoscenico del G20 avviene in un momento particolarmente delicato. Lo stesso Napolitano prima della partenza ha chiesto lumi sugli appuntamenti europei del governo e sulla tenuta dei conti se le cose dovessero precipitare, anche in vista di una legge di stabilità che per la prima volta quest’anno dovrà avere il visto dell’Ue. Ieri pomeriggio, appena atterrato a San Pietroburgo, il presidente del Consiglio è costretto a spargere ottimismo sulla durata delle larghe inteseanche per arginare il pessimismo dei mercati che in questi consesso internazionali hanno molta influenza.

IL CALENDARIO
Non c’è però in Letta solo ottimismo di facciata, ma anche la consapevolezza che il Pdl non avrà alla fine il coraggio di rimettere in pericolo il Paese. In attesa i vedere se le minacce più o meno quotidiane di Berlusconi e dei suoi, si tramuteranno in atti costituzionalmente concludenti, il premier va avanti e, prima di partire, ha messo insieme il calendario dei provvedimenti che intende spingere in Parlamento. Come ricorda Francesco Sanna, deputato del Pd e stretto collaboratore di Letta, «noi dobbiamo lavorare sulle cose da fare per il Paese e il clima tra i ministri e nella maggioranza è ottimo». Più si avvicina la data del 9 settembre e più però si assottiglia la linea della separatezza tra l’azione del governo e i guai giudiziari del Cavaliere. Un’accelerazione la stanno dando anche i ministri e i sottosegretari del Pdl che ieri sera hanno cancellato tutti gli appuntamenti dopo venerdì. Come un bravo giocatore di poker, Berlusconi sa come tenere alta la tensione. La cena di ieri sera ad Arcore di Berlusconi con Sallusti e la Santanchè chiude ulteriori spazi ai trattativisti alla Alfano, Lupi e Gelmini e rende ancor più rovente il rapporto con il Quirinale.

Ieri il Capo dello Stato ha ricevuto il ministro per le Politiche Comunitarie Enzo Moavero il quale ha informato il Quirinale sulle scadenze europee. In testa, da quest’anno, c’è la data del 15 ottobre, giorno nel quale la legge di stabilità deve essere presentata a Bruxelles prima all’Eurogruppo e poi alla Commissione. Un doppio esame che precede l’aula, ma importantissimo e sul quale si gioca molto della credibilità del Paese. Calendario alla mano, la tempistica della decadenza e quella della legge di stabilità potrebbero quindi coincidere. Un motivo in più – hanno deciso Letta e il ministro Saccomanni nelle quattro ore di volo trascorse insieme per arrivare a San Pietroburgo – per procedere a tappe forzate in modo da garantire e Bruxelles che i conti sono in sicurezza.Qualunque cosa accada.

 

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