Napoli, a vent’anni dalla conferenza di Pechino: com’ è cambiata la situazione?
Napoli – In occasione della festa della donna, nell’auditorium di Napoli Centro-Direzionale, si è tenuto il primo di quattro incontri sulla condizione della donna a venti anni dalla conferenza di Pechino. A prendervi parte numerosi classi provenienti dall’intera Regione. Ad intervenire alcune donne della consulta femminile della regione Campania come la presidente, Titti Troianiello che ha aperto il dibattito. Il suo contributo alla discussione è stato un “excursus” storico circa il ruolo della donna in Italia dagli inizi del ‘900 fino ad oggi e di quanto la situazione sia migliorata rispetto al passato, anche se c’è ancora da lavorare, ha precisato, per far sì che le donne posseggano interamente gli stessi riconoscimenti degli uomini. Una delle rappresentanti delle organizzazioni femminili dei partiti politici presenti in sala, Laura Capobianco, ha illustrato ai ragazzi i mezzi di cui servirsi per lavorare al progetto riguardo questo tema su cui saranno impegnati per i prossimi due mesi (il premio in palio è un viaggio a Bruxelles per la classe vincitrice). Ha inoltre sottolineato di come la conferenza di Pechino sia stata il punto di arrivo di un percorso lunghissimo verso l’apertura per i diritti delle donne, le quali assumono un ruolo diverso in base al paese in cui vivono: uno su tutti è lo stato africano, dove esse vivono in una condizione di sudditanza verso gli uomini. A seguire, è intervenuta Luisa Festa, una delle centocinquanta donne italiane ad essere presenti alla conferenza di Pechino, la quale ha proposto agli studenti una carrellata di immagini scattate da lei quando si trovava “in missione” a Pechino, occasione significativa per la stessa poiché ha interagito con donne di culture diverse ma unite dalla stessa voglia di cambiare l’andamento del mondo. L’inviata del “Mattino” a Pechino, Carmela Maietta, è stata presente all’incontro e ha rivolto soprattutto agli uomini l’invito a contribuire a questa campagna del raggiungimento delle pari opportunità delle donne, i cui diritti devono essere umani ed universali e non più relativizzabili da paese in paese. Il congresso ha avuto termine con le parole della vicepresidente della consulta regionale femminile, Adriana Buffardi, la quale ha ricordato alla platea come all’epoca la conferenza sia servita a sviluppare tre temi ancora attuali nella società di oggi: l’eguaglianza, lo sviluppo e la pace. Secondo alcune ricerche scientifiche, entro il 2030 non dovrebbe esserci più la differenza di genere. Quanto può essere attendibile questo dato? “Chi vivrà, vedrà”.
di Nicola Compagnone