Milan, Inzaghi: “Dobbiamo battere il Napoli, ma non ho la bacchetta magica”

Filippo Inzaghi cambia ancora la formazione di partenza. Dopo il Genoa anche domenica sera al Meazza contro il Napoli. Colpa degli innumerevoli infortuni, qualche squalifica, le pressioni presidenziali (oggi l’ultima visita del 2014 a Milanello di Berlusconi) ma non solo.
 
 
Colpa anche l’inesperienza, forse la paura di dimostrare di essere già pronto, di poter fare meglio di Clarence Seedorf e quella di dover accontentare chi lo ha appoggiato fin dall’inizio, nella rivoluzione d’estate. Segno di confusione. «Mi auguro che sia il momento del Milan, abbiamo alternato buonissime partite ad altre meno belle, non pensavo di avere la bacchetta magica, anche le altre squadre fanno fatiche, come Napoli e Inter, si vede che tutte fanno fatiche, ma sono sicuro che ritorneremo presto grandi», ha spiegato ieri Inzaghi all’evento Toyo Tires, sponsor dei rossoneri.
 
Sul match chiave per la Champions contro il Napoli, Pippo ammette: «Abbiamo una gara fondamentale domenica e speriamo di farla bene. Honda? Sta facendo ottime cose, chiaro che all’inizio con i sei gol aveva abituato tutti molto bene, è importante anche quando non segna».
 
Di sicuro on c’è ancora un undici titolare ben identificato. La causa principale a centrocampo nasce dall’assenza prolungata di capitan Riccardo Montolivo, in porta dall’infortunio di Diego Lopez. In difesa no, in attacco nemmeno. Rami e Mexes guidano la lista dei giocatori prima messi da parte, ora fondamentali. Senza parlare del modulo offensivo con o senza falso nueve, con o senza Torres. Casa Milan vuole una cosa, Pippo un’altra, ne esce una squadra che alla 15ª giornata non ha ancora un’identità e Galliani è nervoso.
 

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