Meno cene fuori e più ricette fatte in casa: tutti i metodi anticrisi degli italiani
Un po’ per necessità e un po’ perché ci hanno preso gusto. Non è solo la crisi a spingere al fai da te, ma una certa soddisfazione nel poter costruire, cucinare, assemblare qualsiasi cosa, con le proprie mani. Magari, perché no, ci hanno messo lo zampino le decine di trasmissioni televisive che invitano a mettersi in gioco e stimolare la fantasia. Tanto che in molti hanno deciso di trasformarlo in un vero e proprio lavoro lanciandosi, come crafters (artigiani-venditori) nel mondo parallelo della rete mettendo in vendita i prodotti fatti da loro. Insomma, mettere a frutto le proprie capacità, ricavandone un guadagno facendo parte di una affollatissima rete di “artigiani fai da te” che si fanno pubblicità (gratuita) sui social network o sulle piattaforme ad hoc.
L’esercito di chi si ingegna è costituito per la maggior parte da donne, soprattutto casalinghe per forza o necessità, che oltre a gestire la famiglia, hanno costruito un piccolo business. Sono sempre le donne, il target di una ricerca effettuata dal Cermes Bocconi su un campione di mille consumatrici: in conseguenza alla riduzione degli acquisti, c’è un ritorno al “fatto in casa” e una ricerca del prezzo migliore attraverso siti dedicati agli acquisti scontati in rete. Il 44% usa internet per ricercare il prezzo più conveniente di un prodotto, mentre quasi il 30% ha iniziato a comprare in rete prodotti e servizi per risparmiare. Un consumo più responsabile, che lo studio ha ora tradotto in numeri: a tagliare le spese, soprattutto quelle superflue, è l’89% delle italiane. Una sforbiciata che è servita a mettere in atto strategie precise: il 71% delle donne va sistematicamente alla ricerca di sconti e promozioni e parallelamente, la tendenza è quella di farsi le cose da sé.
Il 79% delle intervistate afferma di ricorrere sempre più al self made in diversi ambiti della quotidianità, come la preparazione dei cibi e la cura personale. Le donne che adesso preparano a casa ciò che prima acquistavano già pronto sono il 46,7%, mentre quelle che fanno da sole ciò che prima lasciavano all’estetista e al parrucchiere sono quasi il 57%. Per le risparmiatrici ad oltranza è nata la pagina Facebook, “Crisi: fai da te!” dove è possibile trovare tutorial e consigli su tutto ciò che si può fare autonomamente in tempo di crisi, dall’orticello sul bacone sino alle conserve.
Il cibo è dunque uno dei pallini del risparmio. Secondo una indagine Coldiretti/Swg un italiano su tre prepara più spesso rispetto al passato la pizza in casa, il 19% più frequentemente fa addirittura il pane, il 18% marmellate, sottoli o sottaceti, il 13% la pasta e l’11% i dolci: in rete, infatti, si conta che nel 2012, oltre 415mila italiani hanno dichiarato di aver partecipato regolarmente a community sul web incentrate su cibo e semplici ricette da eseguire facilmente ai fornelli di casa. E tra le buone pratiche, per essere ecologisti, ma anche per risparmiare, si guarda sempre di più alla cosiddetta “mobilità sostenibile”. Ecco allora un tripudio di nuovi ciclisti e utenti di mezzi condivisi come car-sharing e car-pooling. Perché anche l’auto diventa un lusso, per di più inquinante.