Mazzarri torna al San Paolo
DOVE È L’INTELLIGENZA?
Il diretto interessato non si è sbilanciato, ma spera in un’accoglienza favorevole. «Per me è una vigilia particolare – ha spiegato – non è facile dimenticare un periodo così intenso». Le stilettate di De Laurentiis (che ha regalato la maglia del Napoli al sindaco “napoletano” di New York) sulla gestione del gruppo, però, non le ha gradite, la replica è abbastanza piccata: «In una società ci sono persone intelligenti e altre meno. Mi affido alle prime. Non parlo di chiacchiere, ma solo di fatti. Credo che la gente sappia riconoscere i meriti e i demeriti di un allenatore».
TECNICI E STILI
L’attesa terminerà stasera, nel frattempo Mazzarri ha cambiato il programma del ritiro: niente hotel sul lungomare Caracciolo come di solito capitava all’Inter, ma una sistemazione inedita a Fuorigrotta, a due passi dallo stadio, il suo luogo preferito, quando era in città. Mazzarri, del resto, amava Pozzuoli (sul mare) e meno il salotto buono di Napoli che ha frequentato addirittura meno di Benitez che, invece, un giro turistico se l’è concesso. Rafa, dal canto suo, dà l’ennesima stilettata all’Inter («Due titoli e una qualificazione agli ottavi Champions, non male in sei mesi»), poi si concentra sulla gara: «E’ uno scontro diretto: noi dobbiamo vincere per cancellare la rabbia accumulata con l’Arsenal. Serve intensità». La sfida, del resto, è un vero e proprio crocevia della stagione: chi perde, entra in crisi di risultati. Altro che semplice partita, dunque, la posta in palio è altissima. Non per niente il Napoli ha blindato il ritiro per evitare fughe di notizie: formazione avvolta nella pretattica anche se Reina, Behrami e Pandev dovrebbero recuperare in extremis.