Mazzarri, le motivazioni sono a mille

”Le motivazioni sono a mille”: lo dice l’allenatore dell’Inter Walter Mazzarri nella conferenza stampa a Pinzolo, sede del ritiro, dopo aver parlato singolarmente con alcuni giocatori. ”Un allenatore – spiega – deve saper lavorare anche sulla testa e sulle motivazioni, che bisogna andare a cercare pure se sono sotto terra. La mia impressione positiva va oltre le aspettative. La squadra è fortemente motivata e ha una grande voglia di riscatto. Il mio primo compito è rivalutare questa rosa”.

Sullo scudetto, Mazzarri preferisce non fare proclami, né “vendere aria fritta”, ma vuole una squadra con un’anima e che non molli mai. “Non posso fare proclami, ma – dice l’allenatore dell’Inter in conferenza stampa a Pinzolo – non voglio nemmeno che la squadra soccomba con gli avversari. La mentalità deve essere: ogni partita si può vincere. Voglio un calcio propositivo, che non molli mai e che abbia un’anima e una identità. Questo posso prometterlo, poi vedremo dove arriveremo”.

Walter Mazzarri non entra nel merito delle trattativa tra l’Inter e il tycoon indonesiano Erick Thohir, né affronta – per rispetto dei ruoli – il tema del mercato. “Tutto ciò che arriverà per il bene dell’Inter – dice in conferenza stampa a Pinzolo – è il benvenuto. Il presidente mi ringrazia perché non chiedo mai nulla. Mi fido di lui. Ora voglio riqualificare questa rosa, per farli rendere al massimo del loro valore”. “Se il top player arriverà – aggiunge l’allenatore dell’Inter – sarò contento. Ma non dipende da me. Io rispetto i ruoli. Di mercato ne parlo con la società. Io ci metterò la faccia sulle questioni tecniche, i dirigenti su quelle societarie. E’ un mio pensiero personale. Vorrei allenare i migliori al mondo, è normale”.

Il tecnico, infine, non vuole polemizzare sul suo addio a Napoli ma risponde con precisione ad alcuni rilievi che gli sono stati mossi: “Ho parlato con i fatti a Napoli, sono arrivato con una squadra arrivata sest’ultima la stagione prima. Avevano fatto 50 punti, un punto in meno della mia Reggina del -15”. “Poi – dice nella conferenza stampa a Pinzolo, sede del ritiro dell’Inter – sono arrivato io, e con giocatori giovani come Lavezzi e Hamsik abbiamo raggiunto l’Europa League, la Champions League, poi arrivò anche Cavani, è diventato il giocatore che adesso è. Se poi abbiamo fatto coincidere anche il bilancio con i risultati sportivi penso che sia stato un piccolo miracolo sportivo. E ora Benitez può fare ancora meglio”. Nessuna ulteriore replica a Cassano che si era sentito ‘epurato’ dall’allenatore ancora prima dell’inizio del raduno (“io non ci torno più sopra, la risposta è quella che ho dato sul sito”), ma commenta le parole positive spese nei suoi riguarda da Javier Zanetti: “Si può dire tutto e il contrario di tutto. L’importante è che il 99,9% dei giocatori allenati la pensino come Zanetti. I giocatori che conoscono un allenatore sono quelli che lavorano in campo, e mi riempie d’orgoglio sentire Zanetti dire certe cose”.

 

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