Matrimoni a rischio a cauda dei social network

«Oltre la metà delle separazioni avviene per la scoperta di ‘corna virtuali». È questa la valutazione fatta in merito a uno studio sulla durata delle relazioni sentimentali. I matrimoni durano di meno a causa dei social per la facilità di scoprire i tradimenti. Matrimoni sempre più a rischio a causa dei social network. “Circa la metà delle cause di separazione avviene per la scoperta di un tradimento virtuale”, sottolinea l’avvocato matrimonialista Gaetano Longobardi. Proprio per questo, “ultimamente la Cassazione sta sanzionando i cosiddetti adulteri virtuali che comunque vanno a scalfire il rapporto fiduciario del matrimonio. Non è perdonata la relazione, seppur virtuale, la confidenza, il concedersi i segreti”, afferma Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione Matrimonialisti italiani.”Sui social network si è apparentemente più tutelati, si conoscono e si ritrovano vecchie amicizie – spiega Longobardi all’Adnkronos – ci si lascia andare con più facilità fino a quando si crea una vera e propria relazione”. Spesso diventa una vera e propria dipendenza psicologica, tanto che in sede di separazione, gli stessi minori, chiamati a testimoniare, “raccontano di vedere il genitore continuamente al pc, collegato a Internet”.Molte sono le separazioni in tarda età, quando si ha più tempo disponibile per dedicarsi alle chat dei siti di incontri. Sono ‘conoscenze’ a rischio, “talvolta pericolose, come dimostrano gli episodi di cronaca nera. Dietro a un computer – sottolinea Longobardi – può esserci chiunque”. E’ la conseguenza “del vuoto di morale e di valori che c’è in questa società e che viene colmato dai social network”.”Ci sono molte persone sole pronte a tutto pur di uscire dalla solitudine. Ci si relaziona sempre di meno, le persone arrivano cosi’ al sesso virtuale. Ci si innamora di un uomo che non si conosce, vivendo della sua proiezione”, rileva Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione Matrimonialisti Italiani. “Se prima le infedeltà coniugali erano casuali o solo sul luogo di lavoro, oggi i social network sono dei veri e propri punti di incontro per infedeltà tecnologicamente assistite – spiega Gassani all’Adnkronos – con la scusa di scambiare quattro chiacchiere si finisce per organizzare l’appuntamento serale. Quindi non è vero che si tratta di un mondo virtuale, o forse lo è ma solo all’inizio”.Secondo il presidente dell’Ami, con lo sviluppo dei social network “e’ uscita fuori la vera faccia degli italiani. Dietro al pc spariscono le inibizioni, la sicurezza che rappresenta il mezzo ha dato impulso all’infedelta’”. Ma attenzione, la sicurezza e’ solo apparente. “Per i coniugi è comunque facile trovare le prove del tradimento. Basta un software semplicissimo da inserire nel computer per avere così la password che consente di entrare nel profilo del partner”. E quello che potrebbe sembrare un gioco virtuale si dimostra, invece, un tradimento a tutti gli effetti, “sanzionato e certificato dai tribunali e dalle sentenze”, avverte l’esperto.Ma in difesa dei social network scendono in campo i sessuologi secondo cui Facebook & co. non meritano la fama di ‘rovina famiglie’: per le coppie in crisi i social sono solo un “ansiolitico, un ‘farmaco’ con il quale si tenta di alleviare un sintomo ma che, ovviamente, non cura la malattia né la provoca”. E anche se i social network “possono essere un detonatore nella rottura di un matrimonio”, l’esplosione avviene “solo se c’è una crisi già in atto”.Insomma chat & company “sono solo un pretesto come un altro: non causa ma effetto”. Spiega, Vito De Frugis, sessuologo clinico esperto di coppia, il prepotente ingresso nelle cause di divorzio delle liti e dei tradimenti legati alla Rete, come denunciano gli avvocati. “I legali – dice l’esperto all’Adnkronos Salute – dal loro punto di vista, vedono le contestazioni dei clienti. Sentono le lamentele del marito o della moglie che accusa il partner di stare ore di fronte allo schermo, o di aver conosciuto altre persone on line”. Ma la Rete non è il nemico: “La coppia scoppia per problemi di relazione ‘interni'”. E sui social network si cerca un modo per ‘risolvere’ il disagio o per trovare una via di uscita.

 

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