Mancini, prima puntavamo a Champions ora chissà
Roberto Mancini e Stevan Jovetic insieme, si siedono fianco a fianco nella conferenza stampa di Doha, per dimostrare a tutti che la lite dopo la sconfitta con la Lazio è un capitolo chiuso. L’Inter volta pagina per lasciare la parola al campo. Bisogna conquistare un posto in Champions League, obiettivo dichiarato della stagione, ma con il primato stretto in mano il pensiero di Mancini va allo scudetto. “Siamo cresciuti tanto – ammette il tecnico alla vigilia dell’amichevole col Psg – rispetto alla scorsa stagione. Il campionato italiano è molto strano, quando siamo partiti puntavamo alla Champions, adesso chissà. Vogliamo fare il meglio possibile”. Per essere sicura di restare in vetta alla classifica l’Inter dovrà archiviare in fretta la sconfitta con la Lazio e preparare al meglio la sfida con l’Empoli. E se Mancini preferisce non soffermarsi troppo sul ko con i biancocelesti (“Non ho ancora parlato con i giocatori, non deve succedere più ma le sconfitte appartengono al passato”) ci pensa Stevan Jovetic ai microfoni di SportMediaset a dare la sua versione sulla lite con l’allenatore: “ho letto mille cose e sinceramente sono rimasto sorpreso. Abbiamo perso e quando accade nessuno è felice. Ma non è successo nulla. L’importante è essere tranquilli all’interno della squadra. Poi i giornali parleranno sempre, ma in queste cose non entro”. Dopo che l’Inter aveva derubricato la lite a normali dinamiche di spogliatoio, ora anche l’attaccante montenegrino ridimensiona l’accaduto. E già nell’amichevole col Psg oggi sarà il campo a dire se l’Inter ha metabolizzato l’accaduto. “La partita col Psg – spiega Mancini – sarà un buon test. Loro sono tra i migliori in Europa, ma noi siamo l’Inter e quando due grandi del calcio si incontrano non si può mai fare un pronostico”. Il tecnico è convinto che la partita contro i francesi possa aiutare a preparare il rientro in campionato. Non è preoccupato per lo stato di forma dei nerazzurri, messo a dura prova dalla trasferta in Qatar e dall’allenamento non continuativo. Ciò che importa è lavorare, perché troppi giorni di festa non facevano felice l’allenatore. Poi a Doha Mancini può intervenire in prima persona nelle trattative di mercato. “Se parlerò con Blanc di Lavezzi? Sì, dopo la conferenza”, spiega il tecnico con una battuta. Per ora più una suggestione che un fatto, ma se il mercato in uscita dovesse decollare per Lavezzi l’approdo a Milano potrebbe diventare possibile. Un innesto di qualità per il definitivo assalto allo scudetto.