Manchester City-Roma 1-1 in Champions League 2014, stampa inglese celebra Totti
La Roma supera l’esame d’inglese. Grazie al sigillo, più che a un semplice gol, di Francesco Totti, i giallorossi saltano l’ostacolo Manchester City (1-1), mettendo in cassaforte punti fondamentali nel gruppo E di Champions che vede, dopo il secondo turno, il Bayern (6 punti) davanti a Roma (4), City (1) e Cska (0).
La notte di Totti, un campione eterno per la Città Eterna: il giorno dopo il pareggio della Roma in casa del Manchester City, la patria del football rende onore all’ “eternal footballer” come lo definisce il Sun. La stampa inglese celebra il capitano giallorosso, “una leggenda del calcio italiano”. Unanimi lodi per Francesco Totti, che con il gol a Joe Hart è diventato il più anziano bomber della Champions League, sfilando il primato a Ryan Giggs. “Totti costringe il City alla rincorsa”, l’apertura del Times, che definisce quella dell’Etihad stadium la “notte di Totti”, che “forse non ha più le gambe per correre dove vorrebbe, ma possiede ancora una visione di gioco che gli consente di trovare spazi semplicemente invisibili agli altri”. Grazie alla sua intatta “brillante capacità”, prima ha servito “un sublime assist” a Gervinho, quindi ha firmato il gol del pareggio. “La leggenda italiana minaccia di buttar fuori il City dall’Europa”, titola il Mirror, che a proposito del gol più anziano della Champions, lo definisce “Totti the greytest”, gioco di parole tra il più grigio (in termini di età) e il più grande. Per il Guardian il capitano romanista è “un veterano dotato di una classe senza tempo”, mentre il Daily Star lo definisce “Italian Maestro”, “il professore italiano” per eccellenza, capace con il suo gol di rendere il City “tottering” (Daily Express), ovvero barcollante, perché ora la qualificazione dei Citizens è tutta in salita. “Totti Eclipse of The Hart”, titola il Sun, altro gioco di parole con riferimento alla celebre canzone di Bonnie Tyler, Total Eclipse of the Heart.
Al di là del risultato, per la Roma non è stato solo un pareggio, ma molto di più. Ha dato prova di squadra matura davanti ai campioni d’Inghilterra, soprattutto ha giocato (e bene) a pallone, senza alzare barricate o pensare solo a difendersi. Garcia questo voleva e forse proprio per questo ha puntato sull’avanguardia esperta e ‘stagionata’ (Totti, Cole, Maicon, Keita) per portare via il risultato. Una partita nel segno del giocatore-simbolo che pareggia il rigore iniziale di Aguero e diventa il goleador più ‘vecchio’ a segnare in Champions (38 anni e 3 giorni, meglio di Giggs, 37 anni e 295 giorni).
E già, perche’ dopo nemmeno 200 secondi il fiscale arbitro olandese Kuipers fischia una evidente quanto leggera trattenuta di Maicon al ‘kun’ che trasforma alla sinistra di Skorupski che aveva saputo solo un’ora prima della partita che avrebbe preso il posto dell’acciaccato De Sanctis che si accoda alla lunga lista degli infortunati in casa Roma. Per il resto Garcia si affida al ritrovato Cole, che all’Ethiad Stadium è di casa (ci ha giocato 10 volte tra Arsenal e Chelsea) e Maicon, con Totti supportato da Gervinho e Florenzi.
Tutto confermato, invece, nel City: Pellegrini conferma Clichy a sinistra per fermare la veemenza dell’ivoriano e preferisce lo stagionato Demichelis all’incerto Mangala. La Roma, che nei suoi trascorsi inglesi ha raccolto solo briciole (11 sconfitte, 5 pareggi e una sola vittora), gioca con personalità, con le trame che passano sempre tra i piedi di Pjanjc e Totti, pronti a lanciare Maicon e Gervinho. In effetti, il gol immediato ha un effetto controproducente sui padroni di casa che subiscono il fraseggio romanista e i piedi buoni del centrocampo giallorosso. Il primo ‘avviso’ arriva dopo nemmeno un minuto (5′), grazie ad un’invenzione del solito Totti che pesca Maicon che lascia partire un tiro che si stampa sulla traversa. La truppa di Garcia ha il merito di non disunirsi, giocando di ‘tocco’ e aspettando le verticalizzazioni dei suoi uomini là davanti. Arriva cosi’ al 23′ il meritato pareggio, con Keita che trova tra le linee Nainggolan, bravissimo a servire Totti che aveva tagliato sul filo del fuorigioco e che con un delizioso tocco sotto beffa Hart in uscita. Al 38′ il City regala un rigore bis (che poteva starci) per un involontario fallo di mano di Manolas, ma stavolta il giudice Kuipers non se la sente di trasformarsi in ‘carnefice’.
Il City prova ad accelerare (anche senza mai impegnare Skorupski nonostante i tanti angoli a favore) ma così facendo si scopre e al 42′ Gervinho ha la palla per ammutolire l’Etihad, ma il suo tiro incrociato e forte finisce sui guantoni di Hart. A inizio secondo tempo la Roma si scatena e nel giro di pochi minti si trova sui piedi tre nitide palle gol che Pjanjc, Nainggolan e Florenzi non riescono a concretizzare. Un’aggressività che mette a nudo i limiti del City che non pressa e si limita a contenere le folate delle velocissime ali giallorosse. Pellegrini capisce che le cose non vanno, toglie una punta (Dzeko) per rinforzare il centrocampo (Lampard) e trovare più densità nella zona del campo dove i giallorossi furoreggiano. Un cambio di modulo (4-2-3-1) a cui Garcia risponde con un assetto a specchio, lasciando il solo Totti davanti. Al 15′ salvataggio deciso di Yanga-Mbiwa che evita guai a uno Skorupski che pochi minuti dopo si ripete su Lampard. A 20′ dalla fine finisce lo show di Totti che lascia il posto al rientrante Iturbe, segno che a Garcia il pareggio va stretto. Ma che resterà così fino al 90′, nonostante gli ultimi 10′-15′ siamo di chiara marca citizens che mettono pressione alla retroguardia romanista molto stanca dopo 4 partite di fila giocate senza ricambi.