Legge elettorale, Commissione approva gli emendamenti sulle soglie
Il comitato ristretto della Commissione affari costituzionali ha approvato i tre emendamenti del relatore Francesco Paolo Sisto (Fi) alla riforma elettorale che recepiscono le nuove soglie del 37% e del 4,5% e il meccanismo di assegnazione dei seggi nei collegi.
Il comitato ristretto è l’organismo della Commissione che prepara i lavori dell’Aula, dove è attesa la riforma elettorale oggi pomeriggio alle 15. I tre emendamenti di Sisto sono stati votati da Pd, Fi, Sc e Ncd che però ha precisato che il suo è un «sì tecnico»; contrari gli altri gruppi. A questo punto il testo base che verrà esaminato dall’Aula è quello così come è modificato dai tre emendamenti: per questo motivo la Conferenza dei capigruppo, convocata alle 14, dovrà fissare un termine per consentire dei sub-emendamenti, vale a dire per consentire di presentare delle proposte di modifica al nuovo testo.
Il Pd ha chiesto un differimento di 48 ore del voto sugli emendamenti alla riforma elettorale. La richiesta è stata avanzata dal capogruppo in Commissione Affari costituzionali, Emanuele Fiano, e la decisione sarà presa alla Conferenza dei capigruppo in programma alle 14.
Dopo l’approvazione da parte del Comitato ristretto dei tre emendamenti del relatore Francesco Paolo Sisto (Fi), la Conferenza dei capigruppo dovrà fissare un termine per consentire di presentare in Aula dei sub-emendamenti, vale a dire delle proposte di modifica al nuovo testo. Fiano ha quindi chiesto durante la riunione del Comitato ristretto che ha approvato gli emendamenti di far slittare il termine per i sub-emendamenti da oggi pomeriggio o domani mattina a giovedì-venerdì, «dopo la Direzione del Pd», come ha spiegato ai cronisti lo stesso Fiano. La richiesta sarà portata da Sisto, che è anche presidente della Commissione Affari costituzionali, alla Capigruppo.
Renzi al’assemblea dei deputati Pd «Non serve solo la legge elettorale ma anche la riforma del Senato e del Titolo V per dare una risposta della politica.
Così Matteo Renzi parla all’assemblea dei deputati Pd nel giorno in cui il voto sulla legge elettorale entra nel vivo alla Camera. «Le regole – afferma Renzi – si scrivono insieme. Abbiamo provato a coinvolgere Grillo e abbiamo ricevuto risposte sprezzanti».
«Abbiamo messo in campo un pacchetto di riforme concreto, facendo un accordo con chi combattiamo e combatteremo alle elezioni, a partire dalla sfida di domenica in Sardegna. Ma ritengo un valore straordinario che le regole si scrivano insieme». Così Renzi ribadisce il significato dell’intesa con Silvio Berlusconi sulle riforme.
La legge elettorale, frutto di un accordo tra alcuni partiti «non può essere modificata in modo unilaterale», spiega Renzi, sostenendo che la riforma è «innovativa perchè dà certezza sul bipolarismo, mette fine a coalizioni litigiose e la sera si sa chi ha vinto».
«All’esigenza di tenere insieme legge elettorale e riforme non basta rispondere con un emendamento. La domanda è: il governo così com’è aiuta le riforme o no?», ha chiesto il segretario del Pd. «Non c’è un problema tra Pd e governo, noi siamo sempre stati leali», ma il tema «è politico e per questo chiedo di anticipare al 13 la Direzione».