La “Rinascita “di Stanislav Lobotka, arma in più del primato del Napoli
Napoli – Da oggetto misterioso a faro insostituibile del centrocampo del Napoli. Stanislav Lobotka viene acquistato dal Napoli il 15 gennaio 2020 per 20 milioni di euro più 4 di bonus ed il 21 gennaio seguente fa il suo esordio da titolare con la maglia azzurra nella gara interna contro la Lazio, valida per i quarti di finale di Coppa Italia. Ma con il tecnico del Napoli, Gennaro Gattuso, le cose non vanno come egli si aspettava e totalizza 139 minuti totali in 15 presenze ed è vistosamente indietro di condizione fisica con qualche chilo di troppo messo. Vive un momento di grande difficoltà, soprattutto psicologica, ma ha sempre avuto grande supporto da chi l’ha voluto fortemente al Napoli, Cristiano Giuntoli, direttore sportivo del Napoli, come confermato dal suo agente Sasha Huet Baranov, che, intervenuto ai microfoni di Radio Punto Nuovo ha voluto ricordare il ruolo fondamentale che ha avuto il direttore sportivo del Napoli in quei momenti di estrema difficoltà.
La stagione seguente, sulla panchina del Napoli, arriva Luciano Spalletti e fra il tecnico di Certaldo e lo slovacco é amore a prima vista sin dal primo allenamento. Stanislav si presenta nel ritiro a Dimaro con sette chili in meno e già nelle prime amichevoli stagionali, impostato come playmaker in un centrocampo a tre, figura benissimo. Da ricordare la sua prestazione in amichevole contro il Bayern Monaco, dove mostra le sue capacità di verticalizzazione e anche di uomo di equilibrio in fase di non possesso, unito ad un insospettabile dinamismo.
LA STAGIONE DEL RISCATTO
Ed infatti la stagione 2021/2022 è quella del riscatto, dove lo slovacco colleziona in totale 26 presenze tra campionato e coppe ed autore anche di 1 goal. In campionato gioca 19 partite su 23 da titolare inamovibile ma sono le sue statistiche come playmaker che stupiscono. Lo slovacco, su 1415 passaggi tentati ne completa 1326, con una percentuale di passaggi riusciti del 93,7% e con 15 passaggi chiave, come riporta kickest.it. Spalletti ne ha fatto di lui il nuovo David Pizarro, dove attorno al cileno costruì la Roma con Totti falso nueve e giocando un calcio profondamente innovativo in Italia in quegli anni. Ma vi è una data in particolare che segna l’ascesa di Lobotka nel centrocampo del Napoli ed é il 28 novembre 2021, dove il Napoli accoglie allo stadio Diego Armando Maradona la Lazio di Maurizio Sarri. Spalletti non ha a disposizione Franck Zambo-Anguissa, che fin dall’inizio della stagione è stato colonna portante del centrocampo del Napoli e che ha permesso a Fabiàn Ruiz di agire da perno davanti alla difesa ed a Zielinski di fare la spola tra il ruolo di mezzala e quello di sottopunta. Al posto del camerunense, Spalletti può scegliere tra Elif Elmas, Diego Demme e Stanislav Lobotka. E alla fine, un po’ a sorpresa decide di far giocare l’ex Celta Vigo, che fino a quel momento, l’aveva utilizzato nelle prime due gare di campionato, salvo poi perderlo per infortunio, e trovando senza di lui, un nuovo assetto convincente, un 4-2-3-1 ibrido, funzionale per il suo calcio liquido e verticale. Il Napoli quella sera si impone per 4 a 0 e la prestazione di Lobotka è sontuosa, come quella di un torero in una plaça de toros. Evita le cariche(il pressing) dei tori(degli avversari) in maniera continua, con finte di corpo in apparenza sempre uguali ma in realtà sempre diverse, e grazie a queste sue giocate proverbiali apre spazi enormi per il gioco liquido e verticale della squadra di Spalletti.
LA CONSACRAZIONE CON IL 4-3-3 DI SPALLETTI
All’inizio di questa estate, pochi giorni dopo aver accolto Lobotka in ritiro tributandogli un inchino molto scenico che ricordava proprio quelli dei toreri, Luciano Spalletti, insieme a Cristiano Giuntoli, aveva annunciato che il nuovo Napoli sarebbe ripartito dal 4-3-3 e quindi da Lobotka. Nella stagione in corso, quella 2022-2023, lo slovacco ha giocato 26 partite totali tra campionato e coppe con 1 goal ed 1 assist e con 2141 minuti totali giocati, come riporta transfermarkt.it. Lobotka è diventato un giocatore essenziale per questo Napoli tant’è che la squadra partenopea si è mossa per il rinnovo del suo contratto fino al 30 giugno 2027 e riservandosi anche un’opzione per un’ulteriore stagione, dunque, fino al 2028 e con l’ingaggio che passa dai 2 milioni percepiti ai 3,5 milioni all’anno. Il merito di questa rinascita non può che non essere di Luciano Spalletti, che ha avuto sin dal primo giorno grande fiducia nello slovacco e piano piano gli ha consegnato nelle sue mani le chiavi del centrocampo del Napoli.
GLI INIZI DELLA CARRIERA
Stanislav Lobotka nasce a Trencìn il 25 novembre 1994 e cresce calcisticamente nell’AS Trencìn, squadra della sua città, dove, nell’annata 2011-2012, alla sua prima stagione da professionista, colleziona in tutto 5 presenze. Nella stagione successiva, divenuto titolare della formazione slovacca, gioca complessivamente 31 partite ed è autore anche delle sue prime 2 reti da professionista.
Nel 2013 passa in prestito allo Jong Ajax, con il quale totalizza 30 presenze e mettendo a segno anche 3 gol in Eerste Divisie, la seconda divisione olandese.
L’anno successivo ritorna al Trencìn, conquistando da protagonista indiscusso il campionato slovacco e la Coppa di Slovacchia e giocando complessivamente 38 presenze condite anche da un gol.
Nel 2015 passa al Nordsjælland, una delle squadre più importanti della Danimarca, dove in due stagioni colleziona complessivamente 62 presenze e 9 assist dove però in questi due anni i risultati della squadra sono deludenti con un nono ed un sesto posto.
Il 15 luglio 2017 si trasferisce al Celta Vigo a titolo definitivo e fino al gennaio 2020 totalizza 90 presenze ed 1 assist con un totale 7215 minuti giocati dove nel triennio con la squadra galiziana mantiene una media del 90% di passaggi completati. Ed il 15 gennaio 2020 si trasferisce al Napoli dove nei primi due anni è un oggetto misterioso, salvo poi diventarne uno dei suoi perni insostituibili.
di Michele Rovito