“LA RETE DEI SITI UNESCO DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI” ALLA BORSA MEDITERRANEA DEL TURISMO
Napoli e il suo Centro Storico, Pompei, Ercolano e Torre Annunziata con i rispettivi siti archeologici, Nola ed i suoi Gigli e tutte le relative buffer zones si mettono in rete per sviluppare strategie comuni.
L’Italia è il Paese con più Siti Unesco al mondo, e l’area metropolitana partenopea è, se si considerano singolarmente i beni riconosciuti, l’area con il maggior numero di Siti in Italia.
Napoli con il suo Centro Storico, Pompei, Ercolano e Torre Annunziata con i rispettivi siti archeologici, Nola con i suoi Gigli e tutte le relative buffer zones: un potenziale enorme che la Città Metropolitana per la prima volta mette in rete per sviluppare strategie comuni con lo scopo di definire un’offerta integrata di proposte e servizi in grado di valorizzare l’intero territorio e di consentire l’espressione piena delle sue grandi risorse.
È questo, infatti, l’obiettivo del Protocollo d’Intesa siglato dall’Ente di piazza Matteotti con i Comuni di Napoli, Pompei, Torre Annunziata ed Ercolano – ma che si intende allargare immediatamente alle altre realtà interessate – per la promozione delle meraviglie della Città Metropolitana riconosciute Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco e delle aree limitrofe.
Primi atti dell’iniziativa – presentata quest’oggi nel corso di un Convegno promosso dal Vice Sindaco della Città Metropolitana, Elena Coccia, Presidente dell’Osservatorio Permanente Centro Storico di Napoli Sito UNESCO, e dal Consigliere Delegato al Turismo della Città Metropolitana, Alfonso Ascione, tenutosi nella Sala Mediterraneo della Mostra d’Oltremare nell’ambito della BMT, la Borsa Mediterranea del Turismo – saranno la creazione di un sistema coordinato dei musei, dei siti archeologici, delle biblioteche e di tutti i giacimenti culturali presenti nella Città Metropolitana di Napoli, lo sviluppo di itinerari turistici lungo tre direttrici, vesuviana-costiera, nolana e flegrea, che partano dai Siti Unesco, oltre che di un programma di eventi da distribuire durante l’arco dell’anno senza sovrapposizioni, coniugando cultura e turismo di qualità.
“L’inclusione nella lista Unesco, da sola, non basta – ha affermato Coccia – essa costituisce, infatti, solo il punto di partenza per poter beneficiare in termini imprenditoriali di questa grande opportunità. Affinché questo patrimonio possa diventare garanzia di sviluppo e di benessere economico per le comunità occorre creare le migliori condizioni di fruibilità, con interventi strutturali ed infrastrutturali adeguati, ‘fare rete’, coordinarsi e collaborare, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze, al miglioramento della governance complessiva e, soprattutto, ‘comunicare bene’. Con la partecipazione alla BMT intendiamo compiere un primo passo proprio in questa direzione, facendo conoscere ai buyers, agli operatori ed ai media internazionali le nostre eccellenze”.
Il Convegno ha costituito l’occasione per accendere i riflettori anche su altri siti dell’area metropolitana che meriterebbero, secondo i promotori, il riconoscimento: la riserva del Vesuvio che interessa una molteplicità di comuni; l’antica Puteoli con il suo bradisismo flegreo ed il Rione Terra; Bacoli con il Castello di Baia, Cuma, il Lago d’Averno e l’Antro della Sibilla; Cimitile con le sue Basiliche paleocristiane; il Miglio d’Oro con le ville settecentesche che da Napoli accompagnano tutta la costa vesuviana ed ancora Portici con la sua Reggia ed il Bosco Borbonico. “Ed è proprio seguendo l’andamento di questo straordinario patrimonio che dobbiamo arrivare a creare delle aree omogenee – ha sottolineato Ascione – perché esse possano essere funzionalmente collegate in maniera da risultare maggiormente orientate verso il turista”.
All’incontro – durante il quale è stato affrontato anche il tema dell’allentamento dei vincoli del patto di stabilità per i Comuni che vantano sul proprio territorio Siti insigniti dell’importante sigillo – sono intervenuti, altresì, gli Assessori al Turismo dei Comuni di Pompei ed Ercolano, rispettivamente Margherita Beatrice e Ivana Di Stasio, il Dirigente del Servizio Programma Unesco e valorizzazione Città storica del Comune di Napoli, Luca D’Angelo, il Sindaco di Cimitile, Francesco Di Palma.
“Il sigillo Unesco – ha concluso Cinzia Trinchese, assessore alla cultura del Comune di Nola – rappresenta un grande riconoscimento, ma deve essere un punto di partenza e non un traguardo, il viatico per nuove iniziative di valorizzazione del territorio che intendiamo portare avanti anche grazie alla collaborazione con altri Comuni ed altre istituzioni”.