La Juventus stasera deve vincere

La squadra di Antonio Conte ha urgente bisogno della prima vittoria in Champions League dopo 2 pareggi e 1 sconfitta. E Carlos Tevez cerca un goal che manca da quattro stagioni.

 Uno ha la faccia da modello, da attore. L’altro porta sul volto i segni della sofferenza e di un’infanzia difficile. Sono agli antipodi, ma le strade di Cristiano Ronaldo e Carlos Tevez, in realtà, si sono incrociate più volte in passato. Sia da avversari, nella doppia sfida traManchester City Real Madrid nel girone della scorsa Champions League, sia e soprattutto da compagni.

Nel 2008, la coppia d’attacco che ragalò al Manchester United la vittoria in Champions League era composta infatti proprio da loro due. A Mosca contro il Chelsea, durante la partita segnò il portoghese. Durante i rigori (quelli del celebre scivolone di Terry al penalty decisivo), Ronaldo sbagliò mentre l’argentino mise a segno il tiro dagli 11 metri. Un colpo ciscuno, e trionfo Red Devils. L’anno dopo, il 2009, ancora in finale di Champions, ancora Carlos e Cristiano a guidare lo United, ma stavolta i due dovettero arrendersi allo strapotere del Barcellona di Messi e compagni. A Roma in realtà Ronaldo partì titolare, mentre Tevez entrò nell’intervallo.

Ecco, è da quella partita persa che le loro strade si sono poi separate (salvo il breve incontro dello scorso anno) per intraprendere percorsi rivelatisi, alla fine, molto diversi. CR7 fu acquistato in estate dalReal Madrid, avversario storico di quel Barcellona che gli aveva dato l’ultimo dispiacere in maglia rossa. Quasi un segno del destino. Ma c’è il segno del destino anche nella via percorsa da Tevez, perchèl’Apache quell’anno andò al City, avversario cittadino di quel Manchester United che lo aveva rilanciato dopo Boca Juniors, Corinthians e West Ham. Non proprio squadroni.

Ma se Cristiano Ronaldo al Real Madrid è esploso definitivamente, le vicende al City di Tevez sono state caratterizzate da alti e bassi, litigi con Roberto Mancini, e frizioni con la società. D’altra parte l’Apache non ha un carattere facile, è cresciuto nelle zone più malfamate di Buenos Aires, e ci tiene a sottolinearlo ogni volta che segna. Anche se, va detto, in quanto a gol il confronto con Ronaldo è impietoso. In carriera il portoghese ha segnato tantissimo, molto più dell’argentino, e come se non bastasse sta attraversando proprio in questo avvio di stagione il miglior momento della carriera: 13 gol in Liga, 7 in Champions, un totale di 20 in quindici partite, score mai toccato in precedenza, neppure nella stagione 2011/12, quella in cui a fine anno toccò l’apice delle 60 reti. Un killer sia dentro che lontano dal Bernabeu: su 106 partite in trasferta ha messo la firma in 61 occasioni andando a segno 100 volte. Una media pari a 0,94 a incontro. Numeri che fanno paura anche a Messi.

Tevez, nonostante dica che non «ha nulla da invidiare a Ronaldo», forse davanti a questi numeri potrebbe arrossire. In realtà questo inizio di stagione per Carlitos è stato più che positivo, con 6 reti in 11 partite di campionato. Ma la macchia nera è l’astinenza in Champions League. L’Apache non segna in Europa proprio da quel 2009 che lo vide sconfitto in finale al fianco di Ronaldo, e in totale ha messo a segno solo 6 gol. Nel frattempo, le reti del lusitano sono arrivate a valagna fino alla spaventosa cifra di 58.

I numeri sembrano quindi fotografare una sfida senza storia, ma allo Juventus Stadium, per una volta, la medaglia potrebbe rovesciarsi. All’andata Cristiano ha messo a segno una doppietta con i primi gol in carriera ai bianconeri. Oggi potrebbe essere la serata giusta per rispondere e interrompere il digiuno. Perchè i quartieri di Buenos Aires sono tanti, e l’Apache, uno per uno, vuole mostrarli tutti.

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