La Festa ed i nuovi canali comunicativi: il dibattito entra nel vivo
Barra – La discussione dibattimentale richiedeva realistiche considerazioni: la Festa e la sua diffusione mediatica,tradizione e contemporaneità a confronto.
“Itinerari mediatici e di Comunicazione di Massa, nel linguaggio contemporaneo della Festa dei Gigli:Frames…Barra 2014”, questo, il titolo del meeting giornalistico organizzato dai “Bravi ‘93” (Associazione partecipante alla Festa dei Gigli di Barra del 2015), e il Periodico, di Arte, Cultura e Tradizione: “Obiettivo Folclore”, lo scorso 21 novembre, presso la Sala della Municipalità barrese.
Oggetto d’indagine: l’applicazione, ed il loro utilizzo “folclorico”, dei nuovi canali informatici, che neimedia, e nel loro sincronismo intercognitivo, ripongono la diffusione e l’interattività informativa. Il documentario realizzato e posto su YouTube, dalla Redazione de “Obiettivo Folclore”: Frames…Barra 2014, l’impianto disquisitore da cui s’è cominciato il dibattito.
In questo lavoro multimediale, partendo dal termine anglosassone Frames, i fotogrammi della trascorsa kermesse barrese si manifestano maglie di uno stesso “monile”, rilucente un codice condiviso: la Festa ed il suo folclore.
Istituzioni e operatori della comunicazione, le voci scese in campo: l’onestà intellettuale degli interventi, l’agorà del dibattimento.
Ad aprire i lavori, la lucida valutazione del Presidente della VI Municipalità del Comune di Napoli, la dottoressa Anna Cozzino, circa i fattori contingenti, che nel corso dell’ultimo triennio, hanno contribuito a un imponente rilancio della Festa dei Gigli di Barra, quali un composito
“Protocollo di Legalità della Festa”, l’istituzione di una Commissione di Vigilanza e un’attiva, e costante, concertazione tra i vertici istituzionali e le Forze dell’Ordine. La dottoressa Cozzino, inoltre, ha più volte sostenuto come una corretta informazione, possa garantire un’oggettiva conoscenza del patrimonio folclorico, in un mondo sempre più lanciato verso un’omologazione globale. Ospiti della serata, il Presidente del Consiglio Comunale bruscianese, Luigi D’Amato, e il Consigliere Nicola Marotta. Secondo il Presidente D’Amato, che ha portato alla platea i saluti del Sindaco della città di Brusciano, l’avvocato Giosy Romano, “la correttezza e la serietà” che hanno accompagnato la trascorsa kermesse settembrina, sono stati un’immagine eloquente, per un “avvenire festivo” di certo incoraggiante.
L’impegno folclorico e culturale dell’Associazione “Bravi ‘93”, è stato illustrato dell’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di San Giorgio a Cremano, Michele Carbone, pronunciatosi nel duplice ruolo di amministratore politico e valente “gigliante”. L’Assessore Carbone ha posto l’accento sull’imminente necessità d’adattare, ai nuovi “lessici” mediatici, le radici culturali di un popolo, affinché ci sia l’opportunità d’avviare un concomitante percorso di rinascita della Festa: e difatti, ha poi anticipato, che sarà proprio la realizzazione di un’applicazione mobile, sviluppante, su varie piattaforme, tutte le attività che nel corso di quest’anno giglistico, l’Associazione barrese intende offrire al pubblico dei social network, la “pianificazione mediatica” proposta dai “Bravi ’93”.
“La cronaca di oggi sarà la storia di domani”, ed è da questa indicativa considerazione, secondo il Direttore de “Gli Innamorati della Festa”, Antonio D’Ascoli, che bisognerà ripartire, affinché possa essere concreto l’impegno di “limatura di tutte le criticità” che caratterizzano il “Pianeta Gigli”, per giungere, all’unisono, a un intento collettivo: il salto di qualità, nei circuiti nazionali, del messaggio folclorico/festivo.
In chiusura, una valutazione accorta è scaturita dall’intervento del Direttore de “L’Ambasciatore”, Antonio Francesco Martignetti: se c’è, nei fatti, una promettente opportunità di raffronto tra diverse realtà giornalistiche, quali Barra, Brusciano e Nola, di cui il tavolo dibattimentale ne è stato una prova, allora concreto potrebbe essere un impegno finanche culturale che, muovendo da diverse identità popolari, possa arrivare a un patrimonio giglistico condiviso.