La Democrazia Cristiana riparte da Marigliano: convention di presentazione e prospettive in vista dei prossimi appuntamenti elettorali
Marigliano – La ricostituita Democrazia Cristiana si presenta. A Marigliano, presso la suggestiva location del Palazzo Ducale, anche la rappresentanza della Campania, guidata dal coordinatore regionale, Felice Spera, annuncia il pieno ritorno all’ attività politica sotto le insigne dello “scudo crociato”. Il simbolo che ha rappresentato il “pomo della discordia” tra le tante organizzazioni che in questi anni si professavano eredi della “Balena bianca”. Dopo una interminabile battaglia legale, con sentenza della Corte di Appello di Roma n. 1305 del 2009, resa definitiva dalla Corte di Cassazione a sezione riunite-civile n. 25999 del 2010 hanno accertato che la Democrazia Cristiana storica non può essere considerata estinta trasformata o sciolta e che è restata in vita negli e con gli iscritti del 1993, anno dell’ultimo tesseramento valido. Decisioni che hanno sancito la legittimità dell’utilizzo del simbolo al partito che oggi a livello nazionale si rivede nella guida del segretario nazionale Franco De Simoni.
L’assemblea, così come hanno spiegato i promotori, ha voluto rappresentare una presentazione pubblica anche in Campania del nuovo corso della Dc, anche alla luce delle difficili sfide che attendono il Paese che ha necessità di ripartire dopo la piaga del Covid e la grave crisi economica che ha determinato.
All’evento sono intervenuti anche rappresentanti politici ed istituzionali, esponenti di altre sensibilità politiche. E’ il caso del senatore della Lega, Francesco Urraro che ha evidenziato la difficoltà del momento storico, sottolineando l’importanza del contributo che può dare un partito dalla lunga tradizione, come la Democrazia Cristiana.
A portare il proprio saluto anche l’ex onorevole Enzo Rivellini. “Sebbene non sono mai stato democristiano, mi rivedo in quella stagione politica dove al centro vi erano le competenze. Quanti manifesti ho affisso, prima di affiggere il mio. E’ bene quel tipo di valori dovranno ritornare. Alla Democrazia Cristiana che ha contribuito in maniera significativa alla rinascita del Paese dopo la guerra va riconosciuto un forte senso dello Stato”.
Più sentito l’intervento del senatore Vincenzo Carbone, Italia Viva, che non ha nascosto la sua formazione ai valori democristiani a cui tuttora si ispira. “Un patrimonio che può rappresentare – ha affermato Carbone – un volano per aiutare l’Italia a superare la guerra contro il Covid, così come la risalita avvenuta dopo il secondo conflitto mondiale”.
Molto atteso l’intervento del segretario nazionale della Dc, Franco De Simoni che ha ripercorso brevemente l’iter giudiziario per l’affidamento esclusivo del simbolo costato tanta fatica e sacrificio. L’obiettivo è quello di riportare i valori della Democrazia Cristiana nuovamente al centro del dibattito politico con una struttura che progressivamente si sta ramificando con il contributo non solo di quanti hanno vissuto la storia del partito, ma anche di tanti che si rivedono in quella visione e che nonostante la giovane età si impegnano per concretizzarla.
Felice Spera, coordinatore regione Campania, ha evidenziato il grande impegno profuso per la crescita del partito che si pone come soggetto dialogante con tutte le forze politiche al fine di poter rigenerare la forza del “centro” come elemento di sintesi della politica che superi lo stato di perenne conflittualità in cui da anni si è precipitati. Un lavoro che sta portando dei primi frutti con assessore a Fondi ed un consigliere comunale ad Ercolano, Ciro Acunzo.
Molto apprezzati anche gli altri interventi a cominciare dallo scrittore Roberto Della Ragione, di Concetta Ferraro, coordinatrice femminile regione Campania, di Enzo Cervizio, membro del collegio dei probi viri, che ha lanciato la proposta di ripristinare la “Festa dell’Amicizia”, del responsabile marketing Alfredo Iengo, e del commissario Dc di Marigliano, Massimo Salzano, che ha fatto gli onori di casa
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