L’Oami di Alicante e Locarno, brevetta la “Parete Divisoria Mobile” del nolano Daniele Napolitano
Nola – L’idea è balenata circa otto anni fa, in occasione dell’esame universitario “Laboratorio di Costruzione”, dove il candidato era chiamato a cimentarsi in un progetto innovativo da inserire in un normale contesto abitativo.
Fu allora che Daniele Napolitano – geometra laureando in architettura alla “Federico II” di Napoli dopo aver frequentato per la stessa materia l’università di Udine e quella delle “Arti” di Vienna – pensò di concepire una “Parete Divisoria Mobile” allo scopo di far fronte alle esigenze di una famiglia e per evitare, in caso di ristrutturazione o demolizione, di procurare rifiuti di risulta. E, allo stesso tempo, di risparmiare sui costi di manodopera ed anche per una gestione ottimale degli spazi abitativi, secondo le esigenze della famiglia e non solo, in quanto il progetto potrebbe essere applicato anche a alberghi e centri commerciali.
Il piano di lavoro del giovane inventore bruniano, è stato creato ex novo e, una volta ultimato, presentato all’OAMI (Oficina de armonizacion del mercado interior), settore “Brevetti” di Alicante (Spagna) e di Locarno (Svizzera), circa un mese fa, per assicurarsi la paternità della sua creazione, dopo otto anni di certosino perfezionamento, valsi per la definizione di minuscoli particolari atti a migliorarne la funzionalità.
A riconoscerne la validità e l’originalità, dopo gli accertamenti previsti per legge, quindi, l’ufficio per l’armonizzazione del mercato interno delle due sedi sopra indicate. Particolare non poco significati
vo, la sede Svizzera è quella dove ha lavorato il “giovane” Einstein.
Naturalmente soddisfatto ed fiero del successo ottenuto, l’autore di questa avvezione avveniristica, Daniele Napolitano. “Sono contento di aver conseguito questo eccellente risultato anche perché mi è stato rilasciato a livello europeo”, afferma raggiante il giovanotto di Nola. “Questo attestato blocca eventuali importazioni di paesi non comunitari, essendomi riconosciuta la piena proprietà intellettuale. Ricevuta questa bella notizia, ho iniziato a costruirne il prototipo, a mie spese, per poi pubblicizzarlo ed iniziarne l’industrializzazione per la vendita a livello mondiale. Questo riconoscimento voglio condividerlo con la mia famiglia, che ringrazio per essermi stata sempre vicino e che ha sostenuto questa mia scelta anche nei momenti difficili, quando sembrava che non potessi farcela. Ringrazio, inoltre, il vicesindaco Enzo De Lucia, che è stato tra i primi a congratularsi con me e con i miei cari, per questa grandissima soddisfazione che accresce in me il senso della nolanità, di figlio della città di San Paolino e di Giordano Bruno”.
Dal canto suo, il vicesindaco Enzo De Lucia, appresa la notizia, ha voluto esternare personalmente la propria ammirazione per Daniele per quanto è stato in grado di realizzare per se e per la città di Nola, ringraziandolo da concittadino, da amministratore e da amico di famiglia. Amicizia dimostrata già in occasione della Festa dei Gigli dell’anno 2012, quando il capostipite del nucleo familiare, Paolino, con la gentilissima consorte Celestina Adrianopoli e i figli Antonio e Anna Concetta, oltre che Daniele, ha invitato la seconda carica istituzionale dell’Ente di Piazza Duomo, a ricoprire il ruolo di presidente onorario del “Giglio del Salumiere 2012”, assegnato alla famiglia Napolitano.
“Per me è stato un onore vivere i momenti più belli della festa dei gigli quale presidente onorario del “SAL 2012”. Questa occasione mi ha dato modo, tra l’altro, di conoscere una famiglia eccezionale per la sua devozione a San Paolino e alla memoria di “Mast’Antonio” senior, che venticinque anni prima aveva avuto lo stesso pregio. Adesso vengo a sapere che Daniele è stato fantastico in questa invenzione che sicuramente rivoluzionerà il campo dell’edilizia e che, di conseguenza, porterà il nome di Nola in giro per il mondo. E per noi amministratori e per la città tutta, dopo aver ottenuto il riconoscimento da parte dell’UNESCO per i “Gigli” proclamati Patrimonio Immateriale dell’Umanità, è davvero motivo di orgoglio e di senso di appartenenza. Auguriamo a Daniele di raggiungere le soddisfazioni ed il successo che merita, felicitandoci con lui e con la sua famiglia, che ha avuto un ruolo importante nella buona riuscita di questa invenzione. Ad majora!”.