L’Istat conferma: “Italia in deflazione”
Italia in deflazione. L’indice nazionale dei prezzi al consumo a marzo ha fatto segnare una diminuzione su base annua dello 0,2% (era -0,3% a febbraio). I prezzi sono aumentatri invece dello 0,2% su base mensile. Lo comunica l’Istat riferendosi all’indice per l’intera collettività (Nic) al lordo dei tabacchi, confermando così la stima flash sul costo della vita.
La deflazione colpisce sempre più le città, allargandosi a macchia d’olio sul territorio nazionale. Sono 22 le grandi areee metropolitane con i prezzi in calo su base annua. Erano 20 a febbraio. Nella lista anche Roma (-0,5%), Firenze (-0,4%), Napoli (-0,1%) e Milano (-0,1%). I ribassi più forti si registrano per Bari e Potenza (-1,0% entrambe).
Il calo tendenziale dei prezzi – sottolinea l’Istituto di statistica – «risente di un quadro di sostanziale stabilità degli andamenti su base annua delle diverse tipologie di prodotto, con l’eccezione dell’ulteriore flessione dei prodotti energetici e in particolare degli Energetici non Regolamentati (-11,2%, da -8,5% del mese precedente), compensata però dall’inversione della tendenza dei Servizi relativi ai trasporti (+0,5%, da -0,7% di febbraio) e da altri lievi segnali di ripresa registrati dai prezzi di alcune tipologie di prodotto». «Segnali – osserva l’Istat – che hanno contribuito, però, solamente a ridurre l’ampiezza della flessione dell’indice generale».
Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l«’inflazione di fondo» sale a +0,6% (da +0,5% di febbraio); al netto dei soli beni energetici si porta a +0,4% (era +0,3% il mese precedente). L’inflazione acquisita per il 2016 è pari a -0,4% (era -0,6% a febbraio).