L’ Alfa Romeo come la Ferrari: diventerà un gruppo autonomo
Alfa Romeo diventerà autonoma: un’entità come Ferrari e Maserati
Lo afferma “Automotive News Europe” (Ane) citando fonti vicine al dossier secondo cui Marchionne annuncerà il nuovo status di Alfa Romeo in occasione dell’investor day del 6 maggio, quando presenterà il nuovo piano industriale per Fiat e Chrysler e anche i conti del primo trimestre del gruppo. Le fonti aggiungono che Alfa Romeo diventerà un’entità legale a sè stante all’interno di Fiat e Chrysler con un bilancio pubblico. Ane afferma che Marchionne ha risposto con un “no comment” alle indiscrezioni. Le fonti indicano che il nuovo piano per Alfa Romeo include gli stessi obiettivi del piano previsto per Maserati: portare il brand a un segmento più alto per competere con i rivali tedeschi nell’alto di gamma.
Alfa si concentrerà così sullo sviluppo di vetture premium che dagli stabilimenti italiani verranno esportate intutto il mondo. A guidare la nuova Alfa, secondo le fonti, Harald Wester, già al volante di Abarth e Maserati e responsabile tecnico di Fiat e Chrysler. Per Alfa sarebbero previsti sei nuovi modelli: un Suv compatto e una berlina media prodotti a Cassino, una berlina grande e un grande Suv assemblati a Mirafiori, una grande coupè e una roadster a due posti sempre prodotte in Italia. L’anno scorso le vendite di Alfa Romeo sono scivolate del 56% a 74 mila unità, un livello mai visto dalla fine degli Anni Sessanta.
Massimo Vecchio, analista di Mediobanca, ha detto ad Ane che il gruppo dovrà investire almeno 5 miliardi di euro per finanziare la prima parte di un piano in grado di permettere ad Alfa Romeo di ricominciare a correre. Automotive News scommette sul possibile scorporo di Alfa Romeo da Fiat percreare una unità indipendente con l’utilizzo di motori sviluppati da Ferrari in vista del piano che Marchionne presenterà il prossimo 6 maggio. Una indiscrezione che spinge il titolo in Piazza Affari (+1,63% a 8,68 euro) in una mattinata piuttosto piatta per l’indice Ftse Mib (+0,26%). Dal Lingotto però fanno sapere di non voler commentare queste nuove indiscrezioni di stampa in vista del nuovo piano quinquennale.