Italia-Uruguay: dentro o fuori

«È la partita più importante della mia carriera, non la posso paragonare a nessuna delle altre vigilie vissute». Così il ct azzurro Cesare Prandelli a poche ore dalla sfida con l’Uruguay. Prandelli parla di «una vigilia particolarmente difficile, è una gara da dentro o fuori. Ma nel momento dei sorteggi avremmo firmato per giocarci la qualificazione alla terza partita. Siamo ancora in gara, dobbiamo avere pensieri positivi». Ai suoi giocatori il mister ha detto di avere «la massima fiducia» e di credere fino in fondo nella qualificazione. «L’Uruguay ha un senso patriottico che noi non abbiamo: ricordiamoci che siamo l’Italia, giochiamo anche per la Patria».

Sulla formazione, però, nessuna indicazione. «Non posso dire la formazione in questo momento, già è una partita difficile – ha spiegato il ct azzurro -Non penso che l’Uruguay oggi darà la formazione».

Ci sono dei «pensieri, ma non sono ancora ufficiali. Non ho mai detto che Balotelli e Immobile non possono giocare insieme», spiega il ct. Nazionale che domani affronterà l’Uruguay nella sfida decisiva per la qualificazione agli ottavi di finale dei Mondiali. Quando si vuole schierare due attaccanti, bisogna modificare qualcosa. Non è il numero delle punte a incidere, ma la capacità di aggredire gli spazi. Ciro Immobile è un attaccante moderno, sa andare in profondità e sa giocare tra le linee. Ha senso del gol e aiuta la squadra. Un giocatore che vuole essere un campione deve avere queste caratteristiche, non è completo se ne manca una», afferma.

La cosa certa è che, comunque, l’Uruguay davanti si affiderà alla coppia Cavani-Suarez, che secondo Prandelli è «una delle più forti del torneo. Sono giocatori moderni, bravi ad aggredire gli spazi. Noi dovremo essere bravi a non concedere opportunità».

Non si punta al pareggio, ma alla vittoria. «Abbiamo recuperato energie fisiche, sono convinto che siamo pronti anche a livello nervoso – aggiunge – Siamo convinti che serva la mentalità di cercare la vittoria. Non siamo capaci di giocare per pareggiare la partita. Se dobbiamo subire, dobbiamo anche essere bravi a contrattaccare immediatamente. Dobbiamo scendere in campo per far gol».

«In questo Mondiale – spiega – ci sono molte più opportunità in fase offensiva, è un torneo molto equilibrato ed aperto. Anche per questo, le partite del passato non contano nulla. Conta solo il domani, conta l’atteggiamento propositivo».

 

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