Il XIX premio dell’Aila 2020 è stato assegnato alla professoressa Antonella Polimeni .
Roma – Si è svolto il 16 dicembre 2020, presso l’Ateneo dell’Università della Sapienza di Roma, a porte chiuse, nel rispetto delle norme anticovid, la cerimonia di consegna della XIX edizione del premio dell’Ail. Il riconoscimento è andato alla professoressa Antonella Polimeni .
L’Aila è una fondazione Italiana per la lotta contro l’artrosi e l’osteoporosi. Nasce con lo scopo di sconfiggere malattie della società moderna che colpiscono sempre un maggior numero di persone.
In tal senso si sono aperte interessanti prospettive progressi tecnologici e scientifici che porteranno, sicuramente, ad un miglioramento della vita sia negli ambiti familiari, sia lavorativi che sociali, semplificando molte nostre attività. L’uomo potrà conservare un aspetto giovanile con organi che assicurano prestazioni adeguate per continuare un’attività produttiva sia fisica che cerebrale e non cadere nella solitudine dell’anziano che si sente inutile. Ma tutto ciò sarà ed è condizionato da uno scheletro che deve mantenerci ben eretti e non piegati sotto il peso degli anni che passano, e che ha il compito di difendersi da un nemico: l’osteoporosi.
A tal proposito il professore Bove ha ricordato l’impegno della Fondazione Aila nellla sensibilizzazione alla salute della donna, sottolineando l’importanza della prevenzione. “L ’Università – ha dichiarato Bove – è la culla ed il vivaio per la formazione dei protagonisti del futuro della nostra società. Dalla ‘Sapienza’ escono medici, ingegneri, biologi, chimici, fisici, letterati, filosofi, geologi che costituiscono parte rilevante del tessuto connettivo e quindi il sostegno del Paese.
Antonella Polimeni vincitrice del Premio Aila ha ricordato il grande impegno dell’Aila, di cui ha seguito negli anni la sua attività, l’importanza della consapevolezza che deve essere sviluppata nelle scuole e nelle Università, per affrontare con maggiore responsabilità le problematiche di salute, in modo particolare per la donna, non solo riguardo alle patologie degenerative scheletriche, come l’osteoporosi e l’artrosi, ma anche tante altre, a partire dal papilloma virus, che richiedono, alla base, una grande informazione tra la popolazione.
La Rettrice ha dichiarato la disponibilità a realizzare un progetto, in collaborazione con l’Aila, di prevenzione nelle scuole e nelle Università, dichiarandosi onorata per il Premio ricevuto.
A presentare il premio è stata Livia Azzariti, medico e divulgatrice medico, che ha elencato tutte le sedi in cui si è svolto il Premio, alla Camera dei Deputati, al Senato, in vari teatri, all’Auditorium Parco della Musica, all’ultima edizione a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019 fino alla consegna all’Università di Roma, in mancanza di pubblico per le norme anticovid.
Prima della consegna del Premio è intervenuto il professore Redler, che ha letto le motivazioni che hanno portato alla scelta della Polimeni. Prima donna ad essere stata eletta Magnifica Rettrice dopo 717 anni di storia della più grande Università europea, apprezzata dagli studenti per ‘l’ascolto attivo’, con un programma proiettato al futuro, avvicinando scienza e ricerca alla società e affermando con intelligenza, tenacia ed impegno il ruolo della donna a tutti i livelli. Poi è intervenuta la dottoressa Simonetta Ranalli, direttrice generale della “Sapienza”, che ha fatto gli onori di casa.
Di seguito è stata la volta della dottoressa Faroni che ha ribadito l’impegno della donna nella società e l’importanza della ricerca di continui stimoli per portare avanti progetti di salute al femminile, coinvolgendo le istituzioni e le parti più attive della società.
La cerimonia si è conclusa con i saluti del Presidente della Fondazione che ha ricordato la tradizione del Premio nell’affrontare tematiche in relazione alla donna, da lungo tempo, avendo insignito illustri personaggi del mondo della cultura, della scienza, dell’informazione, dello spettacolo, della politica, veri testimonial della ‘mission’ Aila.
di Maria Rosaria Ricci