“Il Tumulo”, la misura pubblica nella piazza di Nola

La città di Nola si è sempre distinta per una florida attività commerciale. Lo storico nolano Ambrogio Leone nel 1514 fornisce una descrizione dettagliata dei mercati presenti all’interno delle mura  : il mercato delle tavole, le botteghe, la dogana, il foro frumentario, il mercato della carne e del pesce, l’angiporto. Insomma un sistema articolato per lo scambio delle merci che evidenzia la centralità di Nola e alla sua funzione commerciale dominante rispetto al circondario.

Sono in corso interessanti studi che chiariranno la originaria funzione commerciale di aree residue del nostro centro storico. Sulla descrizione del Leone e sulla analisi della configurazione urbanistica attuale, sono state individuate le aree che nel medioevo avevano la funzione di mercato.

Tuttavia un frammento di pietra calcarea è ancora esistente e rappresenta una testimonianza visibile di quel momento storico della città. Si tratta del cosiddetto “tùmulo” che rappresentava nel medioevo la misura pubblica per il grano che veniva venduto nella piazza di Nola. Il Tùmulo è un’antica unità di misura e indica una misura di capacità, ossia il volume del grano necessario per seminare una tomolata di terra.

In via Conte Orsini, ai piedi di un muro a ridosso della strada pubblica, è incastonato un frammento dell’antica pietra  per la misura pubblica descritta dallo stesso Ambrogio Leone : “….una grande base di marmo, sulla quale poggia una traversa anch’essa di marmo quadrilatera, nella quale sono incise tutte le specie di misure pubbliche”.

Sono ancora evidenti le sezioni circolari che caratterizzavano questo manufatto. Esso era costituito da un grande masso all’interno del quale erano dei vuoti cilindrici nei quali venivano introdotte le quantità per misurare il grano per la valutazione del dazio.

Per avere l’idea di come fosse costituita potremmo pensare alla mensa ponderaria di Pompei dove fu realizzata una tavola di pietra con diverse cavità dove venivano conservate le unità di peso da applicare per lo scambio dei cereali e del grano. Le attività di quantificazione erano svolte alla presenza di magistrati per evitare abusi e truffe.

La circostanza storica viene ricordata da Leonardo Avella nella sua pubblicazione “Nolanovecento” dove, con tante immagini, racconta la florida attività commerciale che ancora nel novecento riempiva le strade cittadine e dove, altresì, apre una breve finestra storica sulla misura pubblica nel medioevo a Nola riferendosi al frammento di pietra oggi sito in via Conte Orsini.

Apparentemente una pietra come le altre, invece è testimonianza delle attività commerciali nella piazza di Nola nel medioevo.

 Il “tùmulo” di via conte Orsini, oggi in completo anonimato, è un’altra pietra caduta nell’oblio.  E’ necessaria una catalogazione per i monumenti di questa città.

di Maurizio Barbato

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