Il tribunale di Nola festeggia il suo ventennale: bilanci e prospettive

Nola – Si sono tenuti questa mattina (14 aprile 2014) i festeggiamenti organizzati dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola, d’intesa con i vertici del Tribunale e della Procura, per ricordare i venti anni dalla istituzione del Tribunale di Nola. 

Molto articolato il programma delle celebrazioni che sono iniziate, alle ore 9, al Duomo di Nola, con la celebrazione della Santa Messa.

            Alle ore 10, nel cortile centrale del Tribunale di Nola – Reggia degli Orsini, innanzi alle più alte autorità civili, militari e religiose, si è tenuto il concerto della Fanfara del 10° Battaglione Carabinieri della Campania innazi alle autorità e ai sindaci dei Comuni del Circondario, con la fascia tricolore. Sullo sfondo i gonfaloni dei Comuni e la bandiera della Repubblica italiana e dell’Unione europea.

            Nel salone delle Armi della Reggia si sono susseguiti gli interventi del Presidente della Corte d’Appello di Napoli, dott. Antonio Buonajuto, dell’Avvocato Generale della Procura Generale presso la Corte d’Appello di Napoli, dott. Luigi Mastrominico, del Presidente della seconda sezione civile del Tribunale di Nola, dott. Dario Raffone, del Procuratore della Repubblica di Nola, dott. Paolo Mancuso, del Sindaco di Nola, avv. Geremia Biancardi, e del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola, avv. Francesco Urraro.

            Folto il parterre dei rappresentanti delle istituzioni: il Vice Presidente della Camera dei Deputati  On. Luigi Di Maio, i parlamentari Paolo Russo, Massimiliano Manfredi e Assunta Tartaglione, il filosofo Aldo Masullo, iscritto nell’Albo d’Onore del Consiglio Forense di Nola, il Consigliere Tesoriere del C.N.F., Avv. Bruno Piacci, il Presidente dell’Unione Regionale degli Ordini Forensi della Campania, Avv. Prof. Franco Tortorano e il Vice presidente, avv. Maria Masi, i presidenti e i rappresentanti degli Ordini forensi della Campania, il Rettore dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” Prof. Claudio Quintano, il Preside della Facoltà di Giurisprudenza – Università “Parthenope” Prof. Federico Alvino, il Direttore S.S.P.L. – Università “Parthenope” Prof.ssa Mara Luisa Tufano, gli ex Presidenti COA Nola: Avv. Salvatore De Sarno, Avv. Antonio Pesce, Avv. Raffaele De Sena, Avv. Agostino Maione, Avv. Lucia Sibilla, Avv. Raffaele Barone, Avv. Enrico De Sena, Avv. Maria Masi e i sindaci dei Comuni del Circondario.

            È stata una giornata non solo di festeggiamenti ma anche di bilanci e di speranze, che alimentano aspettative in un futuro diverso, più roseo.

            Il punto di partenza è stato però il presente. 

            «L’ufficio giudiziario di Nola oggi ha una sua precisa identità in un territorio difficile, che ha nello stesso tempo un grande bisogno di legalità e di giustizia – ha ricordato il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola, avv. Francesco Urraro –. I Tribunali metropolitani come Nola sono nati per decongestionare il carico del presidio giudiziario di Napoli, dopo venti anni, rischiano invece di esplodere. Le sfide che si aprono innanzi a noi per il prossimo ventennio e oltre riguardano la questione dell’edilizia giudiziaria latente e la carenza cronica della pianta organica magitratuale e del personale di cancelleria». Il Presidente Urraro ha ricordato un dato emblematico ed eloquente: solo di recente, quindi dopo quattro lustri, si è riusciti a smaltire, nel settore civile, l’eredità ricevuta da Napoli ovvero tutto il carico di lavoro delle cause pendenti al momento dell’istituzione del tribunale nolano.

            Una situazione di emergenza che affonda le sue radici nella atavica carenza della pianta organica e in un’eredità a dir poco pesante. Basti pensare che il tribunale nato nel 1994 ha ricevuto una vera e propria zavorra nel settore penale, con oltre 90mila procedimenti penali provenienti da Napoli e con una Procura della Repubblica sottodimensionata e formata solo da un procuratore capo e da quattro sostituti. Il primo adeguamento d’organico si è avuto solo nel duemila. Da allora qualche speranza di cambiamento è stata riposta nel “progetto Birritteri” sulla riorganizzazione degli uffici giudiziari nazionali – come hanno ricordato all’unisono il Procuratore Capo, dott. Paolo Mancuso, e il magistrato della Procura di Nola e presidente della sezione ANM di Nola, dott. Giuseppe Visone –  purtroppo arenatosi, che prevederebbe un recupero di efficienza globale del sistema giustizia nazionale, di cui la revisione delle circoscrizioni giudiziarie dovevano costituire solo un tassello, non l’unico. 

            Il ritardo di efficienza del presidio giudiziario di Nola è direttamente collegato alla mancanza di una politica giudiziaria nazionale adeguata alle esigenze dei cittadini e a standard di qualità del servizio che sappiano veniere incontro alle esigenze del settore economico del Paese.

            L’appello urlato a mezza voce, che è emerso durante gli interventi, è stato quello di porre al centro degli obiettivi della Nazione la questione della Giustizia.

            Necessita un nuovo modo di operare. A ricordarlo è stato il Vice presidente della Camera, On. Luigi Di Maio, che ha sottolineato la necessità di realizzare un cambio di metodologia: prima di approvare una legge in materia di giurisdizione, bisogna ascoltare innanzitutto gli operatori della Giustizia, da qui l’impegno ad assicurare la vicinanza della Camera dei Deputati alle istituzioni locali e creare un canale di dialogo privilegiato con i vertici della magistratura e dell’Avvocatura nolana.

            Il quadro che è emerso è stato dunque quello di un ufficio giudiziario le cui difficoltà non dipendono dalle capacità dei protagonisti della vita giudiziaria nolana di creare sinergie e di fare squadra, o di mettere in campo buone pratiche e trarre dalle difficoltà il massimo dell’efficienza, né dalla mancanza di capacità di innovare e di essere al passo con i tempi tecnologici: ne è l’esempio l’informatizzazione del settore civile e penale (con la digitalizzazione del fascicolo d’udienza, le notifiche tramite PEC, le comunicazioni ex art. 335 cpp) o di ottenere il massimo dei risultati possibili dalle poche risorse a disposizione. 

            Dipendono piuttosto da un sistema giudiziario obsoleto e bisognoso di una riforma, come ha sottolineato il Presidente della Corte d’Appello di Napoli, dott. Antonio Buonajuto, per rispondere alle esigenze dei cittadini e di una Nazione moderna.

            La sensazione è quella di trovarsi di fronte a uno snodo cruciale con una domanda di giustizia esausta ma non esaurita che proviene dal territorio e, nell’immediato – come ha ricordato il Presidente dott. Dario Raffone – una situazione di emergenza da affrontare a causa del mancato turn-over del personale che rende difficoltoso anche tenere aperte le cancellerie.

            E il futuro prossimo? Meno roseo di quanto si possa immaginare, stando alle parole del sindaco di Nola, avv. Geremia Biancardi, che ha ricordato che non esiste allo stato alcun progetto di edilizia giudiziaria, quella che dovrebbe portare alla ristrutturazione della Caserma Principe Amedeo di Nola (nota come ’48) e alla sua destinazione a nuova sede del Tribunale, per la quale non esistono i fondi statali per realizzare il progetto.

 

            Al termine dei predetti interventi si è tenuta la cerimonia di consegna della medaglia d’oro e della pergamena agli Avvocati che hanno maturato 40 e 50 anni d’iscrizione all’Albo e che durante questo periodo si sono distinti per competenza, probità e attaccamento alla Toga. A essere premiati dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola sono stati i “cinquantenni”: Avv. Alberto Armano e Avv. Silverio Serpico e i “quarantenni”: Avv. Raffaele Alise, Avv. Giancarlo Allocca, Avv. Luigi Barone, Avv. Giuseppe D’Anna, Avv. Erasmo Antonio Fuschillo, Avv. Giuseppe Lanzaro, Avv. Antonio Passero e Avv. Bruno Spiezia.

            Dopo il light lunch, si è tenuta una breve conversazione sul tema:

“La qualità della professione forense: i modelli formativi

e l’esperienza della Scuola Bruniana”

con la partecipazione dei componenti del Comitato Scientifico della Scuola Bruniana.

 

 

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