Il Tar blocca i lavori della sede universitaria in via Stella: accolte le istanze cautelari dei ricorrenti. Urgente un “riordino” urbanistico

Nola – Il blocco dei lavori del cantiere dell’università Parthenope in via Stella, da parte del Tar, evidenzia come i motivi di perplessità sull’ubicazione della nuova sede dell’Ateneo avessero un certo fondamento.

Certo, l’ordinanza cautelare del Tribunale amministrazione, pubblicata nella giornata di ieri, non entra nel merito della vicenda, ma al tempo stesso pone nuovamente una riflessione sulla scelta del sito che per tanti appare forzata e non funzionale alla sua destinazione.

La stessa ordinanza evidenzia nuovamente la questione legata ai parcheggi, più volte rilevata, assolutamente insufficienti per la realizzanda struttura.

Tutto è rimandato al giorno 13 settembre quando l’ordinanza sarà confermata o annullata. Poi nei mesi successivi la discussione del merito.

I ricorrenti, in particolare il Movimento per Nola e AssoCampaniafelix, contestano la legittimità del titolo di concessione.

Il sito individuato dall’università Parthenope non è urbanisticamente congruo – sottolineano – visto che si tratta di zona H che nel Piano regolatore generale del Comune di Nola è destinata alle attrezzature collettive di interesse comunale. Tanto è vero che si è dovuto ricorrere ad un permesso a costruire in deroga, dopo che la prima richiesta a costruire è stata negata dall’ufficio tecnico. Permesso a costruire in deroga che è oggetto di contestazione da parte dei ricorrenti, secondo i quali  non sarebbe legittimo nel caso di specie.

La zona adatta, almeno fino a qualche settimana fa, era quella delle Casermette (piazza D’Armi- all’interno della Caserma Amedeo D’Aosta), divenuta zona G (destinata a strutture sovracomunali) a seguito di variante urbanistica approvato dal Consiglio comunale nel 2016.

Variante, quest’ultima, bocciata dal Tar a seguito di un ricorso presentato da alcuni operatori commerciali. https://www.nonsolonola.com/nola-sentenza-tar-ripristina-la-zona-h-in-piazza-darmi-centro-di-ricerca-delluniversita-in-bilico-sempre-piu-urgente-lapprovazione-del-puc/

Le Casermette, al momento, non sono nemmeno urbanisticamente adeguate per la realizzazione del Centro di ricerca, già annunciato sempre dall’Università Parthenope. Per questo occorrerà molto probabilmente rimettere mano ad una nuova variante urbanistica per superare l’ostacolo.

Il vero problema, così come lasciano intendere tra le righe le due recenti sentenze, è rappresentato dalla carenza degli standard urbanistici minimi che caratterizzano i progetti in questione, in particolare la sede dell’istituenda Università di via Stella. Una corsa al consumo di ulteriore suolo, senza prevedere servizi, parcheggi, aree al verde. Senza considerare l’impatto dell’incremento massiccio del flusso viario.

Nessuno è contro l’università –. hanno ribadito più volte anche gli stessi ricorrenti – La divergenza sostanziale nasce sul luogo dovrà essere realizzata. Si può andare avanti con un’ attività di costruzione sempre in deroga, senza un’ idea complessiva ed un disegno generale della città? A chi giova tutto questo? Progresso o speculazione? Forse un serio percorso che conduca all’approvazione del Puc può essere la risposta a questi interrogativi.

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