Il sindaco De Luca dichiarato incompatibile dall’ Agcm. Può ricorrere al presidente Napolitano

Vincenzo De Luca non può sedere sulla poltrona di sindaco e, contemporaneamente su quella di sottosegretario, a prescindere dal conferimento o meno delle deleghe. Lo ha deciso l’Agcm, l’Autorità garante della concorrenza, che su De Luca aveva aperto un procedimento nelle scorse settimane. Questa mattina è stata pubblicata la delibera con la decisione: «La carica di sindaco del Comune di Salerno, ricoperta dal sottosegreatrio di Stato alle infrastrutture e ai trasporti dottor Vincenzo De Luca – si legge – è incompatibile». La delibera sarà quindi inviata sia al consiglio comunale di Salerno che ai presidenti di Camera e Senato, affinché adottino i provvedimenti conseguenti. Contro la decisione, De Luca può presentare ricorso al Tar Lazio o al presidente della Repubblica.

Possibile il ricorso. Il provvedimento del presidente Giovanni Pitruzzella è stato pubblicato sul sito dell’Autority e inviato ai presidenti del Senato e della Camera e sarà notificato al sindaco e al consiglio comunale di Salerno. Entro 60 giorni dalla notifica De Luca potrà ricorrere al Tar del Lazio o produrre entro 120 giorni un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica. Nelle motivazioni l’Autority respinge la richiesta di proroga del termine di conclusione del procedimento presentata da De Luca due giorni fa «perchè tardiva». De Luca sosteneva infatti la necessità «di produrre documentazione integrativa». Per l’Agcm il giuramento prestato da de Luca il 3 maggio scorso come sottosegretario fa scattare l’incompatibilità, perchè «i titolari di cariche governative non posso ricoprire la carica di sindaco in un comune con più di 5000 abitanti».

De Luca non ci sta. Lui però replica con una nota secondo cui l’Autorità dà ragione a De Luca. «Si precisa che, contrariamente a quanto riferito dall’Autorità e riportato da alcuni organi d’informazione, Vincenzo De Luca è Vice Ministro e non Sottosegretario MIT. L’Autorità garante, con delibera pubblicata in data odierna, ha accolto la tesi di Vincenzo De Luca, secondo cui la carica di viceministro non si è ancora perfezionata a causa della mancata attribuzione delle deleghe previste per legge. In via subordinata, con la stessa delibera, l’Autorità ipotizza un presunta incompatibilità fra la carica di Sindaco e la carica di sottosegretario. Si ricorda che De Luca è stato chiamato a far parte della compagine di governo per esercitare la carica di viceministro. A seguito della pronuncia dell’Autorità garante, è ormai chiaro che la presunta incompatibilità riguarderebbe una carica di sottosegretario che nessuno ha mai proposto a De Luca e che, ove proposta, non sarebbe stata accettata».

Interpellanza ad Alfano. Tra i primi a reagire il deputato Pd Gugliemo Vaccaro: «Con la delibera dell’Antitrust inizia l’ultimo atto di una commedia buffa che sta dannegiando la politica e le istituzioni. Se “De Luca cumulator” non sceglierà, presenteremo interpellanza urgente al ministro dell’Interno Angelino Alfano affinchè intervenga sul consiglio Comunale di salerno promuovendo la dichiarazione di decadenza. Primo nella storia ad aver avuto una pronuncia dell’Antitrust, speriamo che De Luca recuperi confidenza con l’etica della responsabilità e con il buon senso, scrivendo entro lunedì una lettera di dimissioni con scuse allegate per aver fatto perdere tempo addirittura all’Agcm su una questione che era chiara anche ai pinguini che ha installato sui frangiflutti del lungomare salernitano». Sulle dimissioni lo stesso Vaccaro è pero tutt’altro che fiducioso: L’uomo si è affezionato alle due
poltrone. Se, come credo, nella mente di De Luca prevarrà la tesi del complotto a cui resistere fingendosi martire, martedì depositerò una interpellanza urgente al Ministro Alfano affinchè intervenga attivando i poteri sostitutivi per la dicharazione di decadenza, sollecitando una decretazione d’urgenza che dia immediato seguito alla  eliberazione dell’Antitrust.  Le firme necessarie di oltre trenta colleghi sono state già raccolte e credo aumenteranno di molto fino a martedì mattina».

L’attacco di Orfini. «Quanti danni deve ancora arrecare al Pd e al governo l’ingordigia di potere di Vincenzo De luca? Se lo chiede Matteo Orfini, deputato del Pd e candidato alle
primarie nel collegio di Salerno a sostegno di Gianni Cuperlo. «E’ del tutto evidente – aggiunge – che non si può contemporaneamente fare il sindaco e il viceministro, e che quella dei doppi incarichi è una pessima abitudine che la politica dovrebbe lasciarsi allespalle.Sicuramente stato un errore nominarlo al momento della formazione del governo, e il comportamento tenuto da De Luca in queste ore lo dimostra».

Forza Italia e Scelta civica. «De Luca risparmi Salerno e il Sud dall”ennesima figuraccia davanti alla Nazione». E’ l’invito di Mara Carfagna, commissario provinciale di Forza Italia. «Si rassegni all’evidenza dei fatti – continua l’ex ministro – e decida, una volta per tutte e con celerità, quale causa servire. Non è una questione di destra o sinistra ma di dignità. Abbia un sussulto e scelga se stare al governo o guidare la città. Lo impone la legge che il Pd ha sempre richiamato al rispetto». Attacca anche Nitto Palma, coordinatore regionale di Fi: «Il Pd ha una morale di due pesi diversi. Mi auguro che la situazione di De Luca possa definirsi al più presto. Ho chiesto al presidente del consiglio comunale di Salerno di convocare la conferenza dei capigruppo per calendarizzare la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco. Da diversi mesi stiamo contrastando questa situazione di illegalità fortemente voluta da De Luca con motivazioni di poco conto, smentite dallo stesso Governo Letta». A rintuzzare le argomentazioni deluchiane è pure Andrea Mazziotti, responsabile giustizia di Scelta Civica: «La legge dice che i titolari di cariche governative non possono ricoprire la carica di sindaco nei comuni con più di 5mila abitanti. Di solito le nostre leggi sono incomprensibili ma stavolta il legislatore ha fatto il suo dovere. Il sindaco di Salerno non può fare anche il viceministro. Era chiaro fin dall’inizio ed è surreale che non si sia ancora dimesso da una delle cariche».

 

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