Il Governo incontra i sindacati sul tema della scuola
È una polemica che non si placa facilmente quella divampata tra sindacati e Governo, ai ferri corti per la riforma della scuola. Al ministro Maria Elena Boschi il leader della Cgil, Susanna Camusso, replica oggi decisa: «Questa sua idea che la scuola sarebbe proprietà del sindacato è tipica di un governo che non vuole fare i conti col Paese». «Viene il sospetto – aggiunge – che tanta arroganza che il governo mette nel negare le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola sia il segno che in realtà siano loro a non avere un progetto».
Il governo comunque ieri in serata ha convocato per oggi i sindacati. Gli incontri, che hanno al centro il ddl di riforma della scuola, avverranno a partire dalle 15 a palazzo Chigi. Mercoledì poi il governo incontrerà anche le associazioni degli studenti e dei genitori. La settimana scorsa incontrando una delegazione del Pd i sindacati avevano sollecitato un confronto con l’esecutivo con il ddl Buonascuola che ha avuto l’ok dalla commissione Cultura della Camera e sta per approdare in Aula.
Il provvedimento arriverà alla Camera il 14 e dovrà ancora superare alcuni esami, primo fra tutti oggi quello della commissione Affari costituzionali.
Intanto oltre alla Camusso, contro il ministro delle Riforme si scaglia pure il sindacato Gilda. «Quando afferma che la scuola è in mano ai sindacati, compie un’ opera di vergognosa mistificazione. Lo scorso 5 maggio ha scioperato l’80% degli insegnanti e in piazza a protestare contro una pessima riforma c’era l’intero popolo della scuola. I sindacati – fa notare il coordinatore nazionale Rino Di Meglio – sono soltanto uno strumento organizzativo che ha consentito di far emergere il dissenso. Il Governo, invece di aprire un dialogo, attraverso i suoi esponenti insulta gli insegnanti». E la Gilda avverte: «La lotta degli insegnanti non si ferma, stia sereno chi di dovere».
Replica il ministro su Facebook: sulla scuola «ho solo detto una piccola e forse banale verità: la scuola funziona se appartiene alle famiglie, agli insegnanti, agli studenti, al territorio. Non solo ai sindacati. Poi è giusto rispettare il lavoro di tutti, anche dei sindacati. Ma forse è anche giusto rispettare le idee altrui». «Non ho offeso nessuno», afferma Boschi. «Spero che il clima torni disteso, per un confronto di merito equilibrato e civile. Noi ci siamo, pronti ad ascoltare e senza attaccare nessuno».
Mentre il ministro Stefania Giannini ha ribadito che il ddl «porterà una rivoluzione educativa», è evidente che gli insegnanti non intendano stare a guardare come dimostra il bombardamento di post – “Noi non voteremo più il Pd perché indignati dal ddl La Buona scuola” – sulla bacheca Facebook del presidente del Consiglio Matteo Renzi; il testo del messaggio è standard, i mittenti per lo più si dichiarano insegnanti ed ex elettori del Pd.
Intanto, mercoledì per le classi seconde delle scuole superiori torna l’annuale appuntamento con il test Invalsi e con il concomitante sciopero dei Cobas che da sempre osteggiano “la scuola-quiz”.