Il Governo in ritiro nell’abbazia di Spinito
È iniziato il “ritiro” del governo Letta nell’abbazia di Spineto, con i ministri convocati (a proprie spese) dal premier per una due giorni «per fare spogliatoio». Al centro della discussione tra i componenti dell’esecutivo il nodo-Imu, ma anche i primi provvedimenti da prendere e gli equlibri interni tra le varie forze da chiarire.
Il premier Enrico Letta è arrivato nell’Abazia di Spineto in un van insieme al vicepremier Angelino Alfano e ai ministri Dario Franceschini e Maurizio Lupi. In un secondo pulmino un po’ più grande sono arrivati gli altri ministri ma in otto, per vari motivi, o geografici o di famiglia, sono arrivati con mezzi propri: il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomani e i ministri Delrio, De Girolamo, Bray, Carrozza, Orlando, Trigilia, Idem. Tutti però pronti a pagare di tasca propria un costo che il ministro per la Coesione territoriale ha stimato di circa 200 euro.
«Parleremo di tutto». così il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni risponde, arrivando all’abbazia, ai giornalisti che gli chiedono se nell’incontro si scioglieranno i nodi per l’approvazione del rinvio dell’Imu.
La storia dell’abbazia di Spineto, dove oggi il presidente del Consiglio Enrico Letta ha portato in ritiro i ministri del suo Governo, risale al 1085, un’epoca nella quale i boschi della Toscana venivano scelti dai vari ordini religiosi per realizzare piccoli ma veri e propri feudi. Con l’ordine Vallombrosano l’abbazia diventa un punto di riferimento per la Toscana del sud fino a quando, con la caduta di Siena, anche questo luogo finisce sotto il dominio dei Medici. Alla fine del ‘700, dopo varie peripezie, e dopo aver conosciuto il periodo di massimo splendore tra il XII e il XIV secolo, i monaci lasciano definitivamente l’abbazia che dal 1830 passerà ai privati. Oggi, trasformata in una struttura ricettiva con 98 camere (distribuite tra l’abbazia e gli 11 poderi, tra foresterie e casali), conserva l’antica conformazione architettonica, isolata dall’esterno, con circa 800 ettari di boschi e colture intorno. La proprietà è della famiglia Tagliapietra, uno degli eredi è sposato con Marilisa Cuccia, nipote dell’ex presidente di Mediobanca.
Da anni è ormai un centro per appuntamenti politici e non: ha ospitato seminari del Pd (anche Romano Prodi e Pierluigi Bersani sono stati tra i protagonisti) e il premier Enrico Letta, insieme a Maurizio Lupi (oggi ministro nel suo Governo), nel 2011 organizzarono una riunione di giovani parlamentari di maggioranza e opposizione al quale partecipò l’attuale presidente della Bce Mario Draghi, all’epoca governatore di Bankitalia. Numerosi gli incontri, gli appuntamenti di studio e i premi organizzati anche in collaborazione con il Comune di Sarteano. Non sono mancati, in un recente passato, i momenti dedicati alla nobiltà, come quando nel 2008 arrivarono principi e nobili di mezza Europa per rievocare la caccia a cavallo, simulando una battuta alla volpe. Una rievocazione storica organizzata dall’associazione culturale Abbazia di Spineto voluta dagli attuali proprietari che oggi accolgono i ministri del Governo Letta.