Il comune di Nola perde 6 milioni di euro. Arriva la sentenza del tribunale di Napoli: “Il credito del Ministero di Giustizia non esiste”

Nola – Il comune di Nola dice “addio” a 6 milioni di euro: il Ministero della Giustizia non deve questa cifra all’ ente di piazza Duomo. È quanto stabilisce la sentenza del tribunale di Napoli, emessa l’ altro giorno. Una pronuncia che mette la parola fine ad un contenzioso che si trascinava da mesi.

Il comune di Nola, in particolare la precedente amministrazione, aveva incardinato il contenzioso evidenziando come nel periodo 2007 – 2015, il Ministero avesse mancato di corrispondere un ristoro di ben 6 milioni e 830 mila euro, in relazione a spese di funzionamento e a costi di lavori di manutenzione del Tribunale di Palazzo Orsini. Tutto questo, in funzione di una legge, poi abrogata, che obbligava i comuni che ospitano i tribunali ad anticipare le spese di funzionamento, salvo il successivo rimborso del Ministero.

Ma proprio sulle distanze circa la cifra da corrispondere che si è aperto il contenzioso. Da un lato, il Ministero che affermava di aver assolto ad ogni incombenza e di non dover più corrispondere nulla, alla luce di un’ attenta analisi dei conteggi; dall’ altro, il comune che invece avanzava la pretesa degli ormai noti 6 milioni di euro. Cifra che nel consuntivo 2017 era presente ancora nei bilanci dell’ ente, quale residuo attivo. Ma con l’ avvento della gestione commissariale la stessa è stata cancellata, sebbene accantonata in attesa dell’esito del contenzioso. La cancellazione fu, tra l’altro, fortemente osteggiata da una parte della precedente amministrazione e argomento di scontro anche nel corso della campagna elettorale per le amministrative.

Alla fine, però, la decisione del tribunale di Napoli non solo nega i 6 milioni al Comune, ma condanna lo stesso anche al pagamento di oltre 41 mila euro di spese processuali. E’ chiaro che si tratta solo di una decisione di primo grado che potrebbe essere appellata dal Comune. Una valutazione che sicuramente l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gaetano Minieri, farà. Ma secondo indiscrezioni, le motivazioni del provvedimento sarebbero tali da non consentire grandi margini per un appello. Su questo aspetto si attendono gli sviluppi.

La sentenza in qualche modo avvalora la tesi dell’ attuale amministrazione comunale relativa al dissesto finanziari, deliberato alcuni mesi fa. Il sindaco ha sempre ribadito che si è trattata di un’ opzione dettata unicamente da una valutazione di carattere tecnico, suffragata dai pareri di tutti gli organi competenti.

Nei mesi scorsi, parte dell’opposizione ed esponenti dell’ex maggioranza, hanno presentato ricorso al Tar avverso alla delibera di dissesto, votata dai soli consiglieri dell’attuale coalizione di governo. A costituirsi anche alcuni creditori del Comune. Lo “scontro finale”, in particolare la discussione del merito della questione, è attesa per il prossimo 5 aprile.

 

di Alberto De Sena

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