I pediatri lanciano l’allarme: sos vaccini
Il rischio che tornino malattie dimenticate come la difterite, che ha già fatto capolino in Spagna, o che le morti per morbillo non siano più l’eccezione, come nel caso della bimba deceduta per una complicanza lo scorso anno a Roma, è altissimo. L’allarme, lanciato dall’Istituto Superiore di Sanità, è stato subito raccolto anche dall’Aifa e dai pediatri. Oltre che dalle campagne di sensibilizzazione, affermano, la riscossa dei vaccini passa per l’approvazione del Piano nazionale Vaccini da parte delle Regioni.
«La copertura vaccinale nel nostro Paese – rileva Walter Ricciardi, neopresidente dell’Iss – è al limite della soglia di sicurezza e diventa ormai improcrastinabile l’approvazione del nuovo Piano Nazionale per la Prevenzione Vaccinale proposto da Ministero della Salute, Consiglio Superiore di Sanità, Istituto Superiore di Sanità ed Agenzia Italiana del Farmaco al Tavolo di coordinamento per la prevenzione delle Regioni italiane».
Secondo i dati sono scese al di sotto del 95% le vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B e la percentuale scende ulteriormente per le vaccinazioni contro il morbillo, la parotite e la rosolia che raggiunge una copertura dell’86%, in calo di oltre il 4% in appena un anno. Le conseguenze, sottolinea Ricciardi, sono per tutta la collettività. «Se non si ha più la cosiddetta immunità di gregge – ricorda l’esperto – aumenta il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate non siano riconosciute e trattate in tempo».
Il fenomeno, sottolinea la Società Italiana di Pediatria, è già in atto. «Stiamo assistendo al ritorno di malattie che credevamo debellate – afferma il presidente Giovanni Corsello -. Un esempio tra tutti è la morte di bambini per pertosse, malattia che sta avendo una recrudescenza nei bambini nei primi mesi di vita, proprio per il calo della copertura vaccinale».
I vaccini, sottolinea anche l’Agenzia italiana per il Farmaco (Aifa), salvano moltissime vite. «C’è purtroppo poca consapevolezza del rischio anche grave connesso alla mancata vaccinazione – afferma il presidente Sergio Pecorelli -. Ricordiamo che i vaccini hanno salvato circa 2 milioni e mezzo di vite l’anno, 5 al minuto e che, ancora oggi, una malattia come il morbillo può risultare mortale».
In aiuto di chi ha dei dubbi debutta oggi il call center nazionale Vaccini e Vaccinazioni. A promuoverlo, il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del ministero della Salute e dall’Università degli Studi di Foggia a cui fa capo il progetto. Il numero verde 800 56 18 56 sarà attivo il lunedì dalle 10 alle 18. Anche i medici di famiglia, ha confermato Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale, sono pronti a sensibilizzare i pazienti. «Noi medici di famiglia – ha sottolineato – siamo tutti i giorni in prima linea nell’incentivare le immunizzazioni tra tutta la popolazione».