I beni culturali futuro del nolano
Nola – Non tutto è perduto per i beni culturali nolani. I tesori artistici e storici possono ancora rappresentare una risorsa per il futuro del territorio. Tutto questo nonostante il sempre più imminente interramento del Villaggio Preistorico, annunciato dalla Sovrintendenza. Tutto questo nonostante le occasioni perse in passato. Monumenti e siti di interesse, infatti, restano sempre al loro posto ed attendono solo di essere trasformati in un vero e proprio prodotto turisticamente spendibile. Se non si riesce, a causa del momento congiunturale a compiere sforzi straordinari, come nel caso del recupero del Villaggio del bronzo, si punti allora almeno sull’ordinario. E’ questo l’impegno che si chiede da più parti. Destinare più attenzione, dunque, alla manutenzione dei tanti siti che strutturalmente sono fruibili, per garantirne un più adeguato decoro ed una loro apertura più sistematica.
Un invito che nell’area nolana è stato raccolto dal comune di Nola, in particolare dall’assessorato ai Beni culturali, retto da Cinzia Trinchese. Maggio dei monumenti e Settembrarte ne sono una testimonianza plastica. Non solo. Quanto fatto in questi due progetti rappresenta anche un corretto modello di sinergia tra l’ente locale e l’associazionismo impegnato sul territorio. Del resto, l’apertura di Castel Cicala con il suo magico planetario, dimostra che basta poco per movimentare tante persone provenienti da tutto l’agro, vogliose di conoscere e riappropriarsi della storia e delle suggestioni della terra nolana. Un successo di presenze che è andato oltre ogni più rosea previsione. Una circostanza che dimostra la forza dei siti dell’agro nolano.
Il grande consenso che sta registrando Settembrarte sta facendo maturare l’idea di programmare aperture periodiche dei siti di interesse culturale. Su questa possibilità sta seriamente lavorando l’assessorato ai Beni culturali. Sarebbe l’occasione giusta per riaccendere sugli stessi l’adeguata attenzione superando alcune criticità legate alla loro fruibilità.
Ma oltre ai tesori a “cielo aperto”, come le chiese, Castel Cicala, l’anfiteatro romano, assolutamente da riconsiderare, ve ne sono tanti altri nascosti e sconosciuti ai più. E’ il caso di numerose tele e quadri attualmente conservati per mancanza di spazi espositivi in alcuni depositi della Sovrintendenza. Si tratta di opere dal valore inestimabile che saranno esposte in un evento eccezionale, sabato prossimo a partire dalle 18,30, al convento dei Cappuccini. Si tratta di una manifestazione che ha proprio l’obiettivo di far conoscere queste opere che provengono dalle chiese dell’area nolana, affinché si possano sensibilizzare privati, imprenditori, e associazioni a sostenere programmi di restauro. Tra i vari pezzi fino ad oggi forzatamente segregati, una “Santa Lucia” del 1430, attribuita al celebre pittore portoghese Alvaro Pirez ed un “Cristo tra i dottori” di epoca caravaggesca.
Mettere insieme tutti i pezzi di questo ricco puzzle, comprendendo anche i siti dei comuni viciniori: questo potrebbe essere il progetto ad ampio respiro per il rilancio economico dell’intera area.
La strada potrebbe essere la realizzazione di itinerari intercomunali, partendo da Avella, passando per Nola e Cimitile, fino a giungere nel vallo di Lauro. Un obiettivo possibile da raggiungere se si lavorerà, come si sta cominciando a fare, in piena sinergia tra le istituzioni e l’associazionismo. Movimentare persone portando flussi consistenti sul territorio è il primo passo per muovere la stagnante economia locale e con essa i livelli di occupazione.