Gubbio riabbraccia le comunità della Rete delle Grandi Macchine a Spalla

Nola – Gubbio si riavvicina alla Rete italiana delle Grandi Macchine da Festa. La notizia è stata comunicata da Antonio Napolitano, rappresentante della comunità nolana. “A seguito della nota ricevuta . – si legge in una nota di Antonio Napolitano – dalla coordinatrice della rete dott.ssaPatrizia Nardi, mi preme informare la comunità nolana, sull’apprendimento che Gubbio la Città dei Ceri, dopo varie e misteriose peripezie, chiede, per il tramite del Commissario Prefettizio dott.ssa D’Alessandro e dalla  Comunità festiva di Gubbio la possibilità e la necessità di riprendere un dialogo bruscamente interrotto, ciò che aveva prodotto amarezza all’interno della Rete ed il risultato dell’esclusione della Festa dei Ceri di Gubbio dal percorso d’eccellenza che ha portato al riconoscimento UNESCO, nonché la delusione delle altre comunità festive per aver perso una componente così importante come I Ceri di Gubbio. L’obiettivo di questa nuova fase di rapporti dovrebbe prevedere il riavvicinamento sulla base di un progetto comune concordato e condiviso, che permetta alle comunità della Rete di camminare insieme,  in modo da recuperare il piano di salvaguardia originario che aveva visto la Città di Gubbio impegnata nell’organizzazione di momenti di socialità molto importanti, che avevano coinvolto in più occasioni le comunità tutte e segnato, di fatto, lo start up del percorso. Nel contempo,  a mio avviso, si potrebbe allargare  anche alle altre eccellenze italiane un rapporto di progetti di scambi culturali, economici e sociali rispettando in pieno quelli che sono  i valori e le finalità stesse dell’UNESCO.  La nota pervenuta da Gubbio e sottoscritta dalla Diocesi di Gubbio a firma di S.E. il Vescovo Mons. Mario CeccobelliUniversità dei Muratori Scalpellini e Arti Congeneri a firma del Presidente Fabio Mariani,Associazione Maggio Eucubino il vice Presidente Riccardo Farneti, Famiglia dei Santubaldari il Presidente Ubaldo Minelli,Famiglia dei Ceraioli di San Giorgio il Presidente Vittorio Fiorucci, e Famiglia dei Santantoniari  il Presidente Alfredo Minelli, il documento inviato alla coordinatrice della Rete, e facendo ammenda di tutto ciò che è successo negli ultimi anni, così recita: “ Nell’ambito del progetto condiviso per anni in vista del consolidamento dei rapporti con le comunità gemelle e nell’inserimento delle città di Palmi, Nola, Viterbo e Sassari e appunto Gubbio, nello speciale elenco dei beni immateriali del patrimonio UNESCO. La decisione della nostra Città   di uscire dalla Rete è stata frutto di singolare, quanto macroscopico equivoco, nonché dettata da disinformazione e/o disattenzione della Comunità, inconsapevolmente indotta verso un’ardita e velleitaria “corsa in solitudine”. Le ragioni e le motivazioni per le quali vi era stata da parte nostra convinta adesione e partecipazione all’originario e collegiale progetto permangono tutte, inalterate, pienamente integre, straordinariamente rafforzate dal significato della possibilità di riprendere un cammino di salvaguardia comune interrotto e dalla consapevolezza che la Festa dei Ceri, così come le feste della Rete espressione della più antica cultura della tradizione mediterranea meriti allo, stesso modo di diventare – come i Gigli di Nola, i Candelieri di Sassari, la Varia di Palmi e la Macchina di Santa Rosa di Viterbo Patrimonio dell’Umanità”.  Fin qui il documento, ora mettendo da parte motivi di risentimento e /o di mero campanilismo sciocco, penso che Gubbio meriti come le feste gemelle di raggiungere l’obiettivo di diventare Patrimonio dell’Umanità. Realisticamente penso sia alquanto difficile come candidatura singola, ma hanno il sacrosanto dovere di provarci. Come dice la nostra coordinatrice: “la Rete, nella sua accezione di “luogo del confronto e dell’inclusione”, può e deve dare un’opportunità di crescita a tutti i suoi componenti e che, sulla base di uno scambio concreto, continui ad essere incubatrice di prospettive comuni, per le quali la forza dell’uno sia la forza di tutti e la debolezza dell’uno si disperda nella forza della Rete”. La mia convinzione è stata sempre quella dell’unità, unti si vince sempre, questa è la vera forza della Rete delle Macchine a Spalla”.  

di Giuseppina Pascarella 

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