Giulia Ferrandi: dal Calcio A 5 alla realtà del Pomigliano
Giulia Ferrandi è sicuramente una dei punti di riferimento all’interno del progetto Pomigliano.
A cavallo tra l’ultimo incontro con il Verona e la prossima gara che vedrà le ragazze di mister Panico impegnate a Reggio Emilia contro il Sassuolo, la numero 30 delle pantere si è concessa a un intervista per NON SOLO NOLA.IT.
Giulia per il Pomigliano questa sosta per le nazionali è come non ci fosse mai stata, avete dovuto recuperare la partita contro la Sampdoria e avete iniziato il vostro percorso in Coppa Italia.
Come sta la squadra a livello fisico e mentale, anche in vista dei vostri prossimi impegni?
Stiamo bene. Stiamo lavorando tanto cercando di assimilare i concetti che il mister ci chiede.
Siamo un bellissimo gruppo.
Dall’inizio della stagione siete passate da Tesse a mister Panico. La sensazione è che da quando lui è arrivato sulla vostra panchina è cambiato qualcosa, non a caso arrivati i primi successi e delle ottime prestazioni.
Che cosa vi sta dando il mister e quanta serenità vi trasmette?
Mister Panico ha subito cercato di trasmetterci la voglia, la passione e la sua idea di gruppo.
E’ un allenatore molto empatico e ci fa sentire tutte importanti. Dalla prima all’ultima.
E questo secondo me non è scontato.
Nel post partita contro il Verona mister Panico ha detto che in questa squadra hai trovato una nuova giovinezza.
Quanto ti senti coinvolta all’interno del progetto Pomigliano?
Sorrido. Sono felice di poter lavorare con mister Panico. Il suo modo di vedere il calcio esalta quelle che sono le mie qualità.
Tutto è più semplice quando c’è stima e fiducia reciproca.
Pretende tanto e sono contenta di alzare sempre l’asticella come dice lui.
Hai avuto un passato nel calcio a 5 prima di tornare in quello a 11. Sarebbe banale chiederti quali sono le differenze tra questi 2 stili di gioco.
Come ti sei trovata in una realtà completamente diversa e se vogliamo anche più complicata sotto alcuni punti di vista? Che cosa ti ha dato questa esperienza come calciatrice?
Penso che il calcio a 5 nel mio percorso da calciatrice sia stato fondamentale.
Sono migliorata sotto diversi aspetti quali la rapidità negli spazi stretti e sicuramente la tecnica.
Credo che come il calcio a 11, il calcio a 5 meriti palcoscenici importanti.
La tua carriera ti ha dato la possibilità di viaggiare e di fare esperienze importanti per chi sta nel mondo del calcio. Hai avuto l’occasione di giocare per il Watford e per il West Ham.
Come ti sei trovata in Inghilterra e come vivono loro il calcio femminile? Se ci sono, quali sono le differenze tra il calcio inglese e quello italiano?
Ormai sono passati 5 anni da quando me ne sono andata dall’Inghilterra ma posso dire che sia stata l’esperienza più bella e intensa della mia vita.
Ho fatto tantissimi sacrifici ma ne è valsa la pena.
Il calcio femminile li è tanto più avanzato e sviluppato grazie anche alle scuole che danno la possibilità di praticarlo.
Non so se lo sai, ma nell’ultimo Napoli-Juve Kalidou Koulibaly dopo aver segnato il gol vittoria ha esultato scattando una foto ai tifosi presenti allo stadio. Questa sua esultanza mi ha fatto pensare a una domanda da farti.
Immagina di scattare 3 foto che rappresentano la tua carriera, in quale momento scatteresti la foto e perchè?
Ti ringrazio per questa domanda. Penso sia una delle più originali che mi siano state fatte.
Sicuramente la prima è legata al primo gol e alla prima convocazione con la Nazionale Under17.
Eravamo in Polonia per un torneo in preparazione agli europei e feci goal contro la Russia. I brividi a ripensare alla prima volta con la maglia azzurra. A cantare l’inno e rappresentare la mia nazione.
La seconda rappresenterebbe la vittoria della coppa Italia con il Brescia(2 giugno 2012).
E la terza recente la promozione in serie A con il Pomigliano.
Emozioni unica soprattutto in un anno difficile come quello della pandemia.
Intervista di Alessandro Pierno a Giulia Ferrandi